Durante le sue peregrinazioni notturne, Chiaryl aveva scoperto un insediamento umano non lontano da lì. Aveva visto la palizzata di tronchi e i rustici edifici nella valle, illuminati dalla luce delle lune.Gli era parsa una comunità abbastanza numerosa da poter nutrire una persona in più, ed era certo ben difesa. Loro tre non avrebbero avuto difficoltà ad arrivare laggiù nel primo pomeriggio. Ma Chiaryl era un po’ riluttante a lasciare la ragazza coi primi umani che trovavano, così aveva detto a Merilys che sarebbe andato avanti lui, quella mattina. Lei e Chacka lo avrebbero seguito dopo aver fatto colazione e impacchettato le loro cose.
Quando il chieri giunse sul posto, a metà della mattina, ebbe la conferma che il villaggio era grande e ben organizzato come gli era parso durante la precedente visita notturna. Gli era venuto il dubbio che quello fosse proprio il posto da cui erano fuggiti i genitori di Merilys, ma i ricordi che lei aveva dell’episodio non sembravano affatto confermare quell’ipotesi. Trovò un posto da cui poteva osservare senza essere visto, e studiò gli esseri umani che andavano e venivano, occupati nelle loro faccende quotidiane. C’erano numerosi bambini di ogni età, che davano da mangiare agli animali chiusi nei recinti, all’interno della barricata, e si stuzzicavano a vicenda. Tutta la gente che vide gli parve ben nutrita e in buona salute.
Dopo un poco Chiaryl protese la mente verso una delle donne che poteva vedere da lì. Stava lavando lenzuola e federe per cuscini, e le appendeva ad asciugare. Lui sfiorò i pensieri superficiali della donna. Era un po’ preoccupata per qualcosa, ma lieta che l’indomani avrebbe avuto biancheria pulita da mettere nel letto. Faceva il suo lavoro a cuor legero, e pensava con desiderio al ritorno di suo marito e di suo figlio. I due erano usciti per una battuta di caccia nei boschi, nella speranza di aggiungere un po’ di carne alla provvista che stavano salando e affumicando per i giorni di magra che l’inverno avrebbe portato. Al villaggio le dispense erano già ben fornite, ma ogni cosa in più sarebbe stata la benvenuta. Nella stagione fredda sembrava che non ci fosse mai abbastanza carne. In effetti, quando la terra sarebbe stata coperta di neve alta, coi branchi di erbivori già migrati in terre più calde e i conigli cornuti rintanati al sicuro nelle loro buche, la caccia non avrebbe dato nessun risultato in quelle zone.
Fonte: Marion Zimmer Bradley Presenta “Le Nevi di Darkover”
Il Chieri -6-
di 1 Aprile 2011Commenta