E ora i preti, pensando che questo modo di pensare si contrapponga al potere del loro Dio, che creò il mondo in una sola volta per non essere mai cambiato, hanno chiuso queste porte (che porte non sono mai state, tranne che nella mente degli esseri umani), e il sentiero porta soltanto all’Isola dei preti, che hanno protetto con il suono delle campane della loro chiesa, cancellando tutti i pensieri volti ad un altro mondo che giace nell’oscurità. E in verità dicono che quell’altro mondo, se per caso esiste davvero, è dominio di Satana, e che quella è la porta per l’Inferno, se non l’Inferno stesso.
Non so cosa abbia creato o non creato il loro Dio.
Nonostante le storie che si raccontano, non so molto dei loro preti e non ho mai indossato la veste nera delle loro suore-schiave. Se alla corte di Artù hanno pensato che lo abbia fatto quando mi sono recata a visitarli (dal momento che ho sempre indossato le vesti scure della Grande Madre nel suo aspetto di donna saggia), non li ho mai contraddetti. Ed infatti, verso la fine del regno di Artù, sarebbe stato pericoloso farlo ed ho usato questo espediente come non avrebbe mai fatto la mia grande maestra: Viviana, la Signora del Lago, un tempo grande amica di Artù dopo di me, e poi la sua più oscura nemica, ancora dopo di me.
Ma le ostilità sono finite, posso incontrare Artù alla fine, con la sua testa poggiata sul mio grembo, non come mio nemico e il nemico della mia Dea, ma solo come mio fratello, e come un uomo morente che ha bisogno dell’aiuto della Madre, là dove tutti gli esseri umani vanno quando è giunta l’ora della loro fine. Lo sanno anche i preti, con la loro sempre-vergine Maria vestita di blu; perché anche lei diventa la Madre del Mondo nell’ora della morte.
Fonte: Marion Zimmer Bradley, The Mists of Avalon. Traduzione di Flavia Wolfrider
Morgana parla… -2-
di 20 Aprile 2011Commenta