“Se andassimo in soffitta a dare un salutino ai fantasmi?” propose Pippi.
“Ci… ci… sono davvero fantasmi in soffitta?” balbettò Annika.
“Se ci sono! Un reggimento” disse Pippi. “E’ tutto un formicolare di fantasmi e spettri di diverse qualità, lassù: Ci si sbatte contro ad ogni passo: vogliamo andarci?”
“Oh!”, ansimò Annika guardando Pippi con aria di rimprovero. “La mamma dice che non esistono né spettri né fantasmi” disse Tommy spavaldo.
“Credo bene” disse Pippi.
“Non ce ne sono da nessuna parte, perché tutti quelli che esistono abitano nella mia soffitta. E non conviene pregarli di traslocare; tanto, non sono pericolosi: danno soltanto dei pizzicotti sulle braccia, così forti da lasciare un bel segno blu. E poi ululano, e giocano a birilli con le proprie teste”.
“Gio… gio… giocano a birilli con le proprie teste?” mormorò Annika.
“Sì, proprio così” confermò Pippi. “Venite che andiamo su a chiaccherare un po’ con loro; io sono maestra a giocare con i birilli”.
Tommy non voleva mostrare d’aver paura, e d’altra parte aveva una gran voglia di vedere un fantasma. Così avrebbe avuto qualcosa di eccezionale da raccontare ai suoi compagni di scuola. Inoltre gli faceva coraggio il pensiero che i fantasmi non avrebbero osato attaccare Pippi. Decise così di andare.
Fonte: Astrid Lindgren, Pippi Calzelunghe
Pippi festeggia il suo compleanno -8-
di 27 Maggio 2011Commenta