L’università di Harvard ha condotto uno studio su un gruppo di bimbi dell’Amazzonia: obiettivo, accertare le capacità “geometriche” dei piccoli, che non sono mai stati a scuola. Il risultato? Sembra proprio che le capacità geometriche siano innate negli esseri umani, ovvero, tutti i bambini possiedono i principi di base della geometria a prescindere dal livello di istruzione. I bimbi presi a campione per lo studio, infatti, provenivano dalla tribù dei Mundurucu e avevano tra i 7 e i 12 anni, e nonostante la mancanza totale di istruzione hanno dimostrato di comprendere i meccanismi e le funzioni dei punti, delle linee e degli angoli.
Lo studio
Lo studio è partito da un assunto del filosofo Immanuel Kant che, già nel 1700 aveva asserito che gli esseri umani hanno una comprensione intuitiva della geometria. A raccogliere l’assunto la ricercatrice Elizabeth Spelke, che ha deciso di studiare le reazioni dei piccoli amazzonici di fronte a punti da collegare con due o più linee o da unire in triangoli. Tra le “prove” a cui i bimbi sono stati sottoposti, anche una stima del valore degli angoli.
La spiegazione all’ipotesi che la geometria euclidea sia una capacità innata nella mente umana deriverebbe dunque, secondo questo studio, da capacità che l’essere umano sviluppa nel suo ambiente naturale.
Bambini speciali?
La controprova dell’assunto è arrivata con altri esperimenti simili, condotti però su bambini americani e francesi dell’età compresa tra i 7 e i 13 anni. Il risultato non è cambiato: tutti i bambini sono stati in grado di comprendere i principi basilari della geometria piana.