Sogna di adottare dei bambini e di diventare una scrittrice Amanda Knox, la ragazza americana condannata in Italia, in primo grado, a 26 anni di reclusione, per l’omicidio della studentessa inglese Meredith Kercher. Lo ha confessato la stessa Amanda nel corso di alcuni colloqui avuti in carcere con il deputato e presidente della fondazione Italia- Usa Rocco Girlanda, il quale ha raccolto quei colloqui in un libro di prossima pubblicazione. “Io vengo con te – Colloqui in carcere con Amanda Knox“, 240 pagine, i cui diritti d’autore andranno alla Fondazione Italia-Usa, sarà pubblicato in Italia alla fine di ottobre dalle Edizioni Piemme, e successivamente negli Stati Uniti.
Adozioni e norme
Adozioni gay nel mondo: un quadro generale
L’argomento è certamente uno di quelli che fa discutere… Con l’espressione adozione da parte di coppie dello stesso sesso si indica l’adozione di minori da parte di coppie dello stesso sesso. Nel linguaggio corrente e dai mass media si utilizza comunemente l’espressione “Adozione gay”.
Umberto Veronesi, nel 2006, si era espresso così in merito alle adozioni gay in Italia: “È troppo semplicistico ritenere che un bambino, per crescere in modo equilibrato, abbia bisogno della presenza di un padre e di una madre di sesso diverso. Nessuna ricerca scientifica dimostra che essere figli di omosessuali è pericoloso per l’acquisizione della propria identità di genere. La verità è che la società ha bisogno di tempo per adattarsi ai cambiamenti: basti pensare a quello che è successo 30 anni fa ai figli dei separati, che si sentivano a disagio e cercavano di nascondere la loro realtà. Adesso, invece, essere figli di separati è quasi normale“.
Da allora non sono stati fatti molti passi avanti in questa materia, e allora vediamo di dare un quadro generale…
Adozioni internazionali: la normativa di riferimento in Italia
Sono quasi quattromila i bambini adottati ogni anno in Italia. Esattamente 3.964 minori stranieri nel 2009 sono stati accolti dalle famiglie italiane. Un numero che, secondo i dati del Rapporto annuale della Commissione per le adozioni internazionali (Cai), rimane stabile rispetto al 2008 con 3.951 adozioni. Subito dopo gli Usa, il nostro Paese si conferma così leader nell’accogliere i bambini senza famiglia. Vengono soprattutto da Russia, Ucraina, Colombia, Etiopia e Brasile e il centro-nord della Penisola si conferma l’area con il maggior numero di adozioni. Anche se nell’anno appena trascorso gli incrementi più significativi si sono registrati in Calabria, Basilicata e Molise.
Mamme famose: aumenta la tendenza alle adozioni internazionali per i vip
Da Madonna alla Jolie, crescono le mamme adottive. Sposano cause a favore dei più deboli, fanno beneficenza (specie durante eventi catastrofici) e sempre più spesso capita che la filantropia delle star (ri)accenda la passione materna. Si moltiplicano così le richieste per l’adozione di un bambino (meglio se del Terzo mondo o in difficoltà) da parte delle donne dello showbiz.
LA SUPER MAMMA ANGELINA JOLIE
Coincidenza, l’attrice americana Angelina Jolie avrebbe espresso il desiderio di adottare un bambino colpito dal terremoto di Haiti dopo essersi recata diverse volte nel paese caraibico post-sisma come ambasciatrice di buona volontà dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite Per I Rifugiati (UNHCR). Un impegno che certo non spaventa la diva, già madre di tre figli adottati in diversi paesi (Cambogia, Etiopia e Vietnam) e di tre naturali avuti da Brad Pitt.
Rapimento di neonati: Luca, rapito a tre ore dalla nascita e ritrovato
E’ terminato nella tarda serata di ieri, dopo dieci ore di paura per i genitori, l’incubo del rapimento del piccolo Luca a Nocera Inferiore, nel Salernitano. La rapitrice era agitatissima all’inizio, ha negato tutto e si è mostrata molto aggressiva con gli inquirenti, proprio come una criminale. Poi però ha ceduto Annarita Buonocore, l’infermiera di 42 anni che ieri ha rapito il neonato a pochissime ore dalla nascita. A chi l’ha interrogata, la donna ha detto che avrebbe voluto restituire alla sua famiglia il piccolo Luca Cioffi stamattina. La donna (di cui mostriamo l’identikit diramato dall’agenzia Ansa prima del ritrovamento del bambino) non ha precedenti penali, né risulta affetta da patologie psicologiche. Madre di due figlie, una di 11 e l’altra di 19 anni, la Buonocore ha alle spalle un matrimonio e una convivenza. Ma perché una donna può arrivare a rapire un neonato?
Non è ancora domani: al cinema un film sull’essere genitori adottivi
In uscita venerdì 14 maggio nelle sale italiane Non è ancora domani (La Pivellina), un film di Tizza Covi e Rainer Frimmel che narra la storia di una bimba abbandonata e trovata da una donna che ne diventerà la mamma adottiva. Nella pellicola un cast di non attori come Patrizia Gerardi, Asia Crippa, Tairo Cairoli e Walter Saabel, che sanno dare al film quel tocco di realtà sullo sfondo di una Roma lontana dai riflettori, quella di persone che vivono ai margini.
Adozioni internazionali: non si può rifiutare un bimbo di colore
I genitori non possono rifiutare l’adozione di un bimbo di colore. E’ la richiesta del sostituto procuratore generale della Cassazione Aurelio Golia alle sezioni unite civili. A sollecitare una pronuncia definitiva della Cassazione è l’Ai.Bi. l’associazione amici dei bambini, presieduta da Marco Griffini, su un caso avvenuto a Catania, dove il Tribunale dei minori aveva accolto la richiesta di adozione di una coppia pur con il vincolo di non accettare bambini di colore.
Ora la Procura di piazza Cavour, chiedendo l’accoglimento del ricorso dell’Aibi, sollecita una decisione della Cassazione in maniera tale che impedisca ai genitori di operare scelte razziste.
Spose-bambine: morta all’età di 13 anni a tre giorni dal proprio matrimonio
Una bambina yemenita, data in sposa all’età di tredici anni, è morta settimana scorsa a Hajjah, città a nord di Sana’a, dopo soli tre giorni di matrimonio. Secondo quanto denuncia un’organizzazione yemenita per i diritti umani, citata dal giornale arabo ‘al-Quds al-Arabi’, dal referto medico si evince che la giovanissima sposa sia deceduta “per lesioni gravissime all’apparato genitale, che hanno portato ad emorragie fatali“. Per i medici, Ilham Mahdi Shui al-Asi, è questo il nome della piccola, non era ancora pronta per il matrimonio e la violenza sessuale subita dal marito l’ha portata alla morte.
“Mamma ho preso l’aereo” l’adozione diventa un reality
Il 25 febbraio, salvo slittamenti, su La7 dovrebbe partire la messa in onda di un nuovo “reality” dedicato all’incontro tra delle famiglie e dei bambini da adottare sparsi un pò in tutto il mondo: Mamma ho preso l’aereo, questo il titolo.
Sicuramente è sempre difficile riuscire a descrivere l’adozione, per chi non la conosce da vicino in quanto bisogna affrontare lunghe attese da parte degli aspiranti genitori, colloqui, speranze, delusioni, gioie ed emozioni forti. Ci proverà questo “reality”, che per la prima volta tenta di fotografare e descrivere un evento della vita rimasto fino adesso privato.
Saranno messe in onda sei puntate per raccontare la vicenda di sei coppie italiane, dal momento dell’abbinamento, ovvero dell”attribuzione’ di un bambino a quello del rientro in Italia con il desiderato figlio. Il programma è ideato da Chiara Salvo e Giulia Cerulli con la collaborazione del Cifa, ente autorizzato per l’Adozione Internazionale.
Bonus Bebè 2010, cosa bisogna sapere
Il presidente dell’Associazione Bancaria Italiana Corrado Fassaiola con il sottosegretario con delega per le politiche sociali Carlo Giovanardi, ha finalmente stipulato un protocollo d’intesa che prevede l’erogazione di prestiti e finanziamenti da destinare a tutte quelle famiglie con un figlio in arrivo.
Il prodotto risulta essere una delle tante misure contenute nel “Decreto Anticrisi” volto a sostenere i nuclei familiari che versano in condizioni economiche precarie e problematiche.
Stiamo parlando del famoso “Bonus Bebè” che per il 2010 consiste in un finanziamento, stanziato dal dipartimento delle Politiche per la famiglia, per chi ha figli appena nati o adottati nel 2009, 2010 e 2011.
La nuova misura di aiuto alle famiglie meno abbienti non è più, quindi, un contributo a fondo perso, ma consiste nella concessione di un prestito, fino ad un massimo di 5000 euro, rimborsabile in massimo 5 anni.