Pippi cerca-cose -parte prima-

 Annika si svegliò presto, il mattino seguente. Balzò dal letto e si avvicinò a Tommy in punta di piedi.
“Svegliati Tommy” gli disse, scuotendolo per un braccio, “svegliati, che andiamo a trovare quella buffa bambina dalle grandi scarpe!”
Tommy non protestò, anzi fu subito vispo come un grillo.
“Sentivo nel dormiveglia che oggi si preparava qualcosa di divertente, ma non sapevo cosa” disse sbottonandosi la giacca del pigiama.
Poi corsero tutti e due in bagno, si prepararono e si lavarono i denti molto più in fretta del solito, si infilarono i verìstiti in un batter d’occhio, e un’ora prima del normale scivolarono lungo la ringhiera della scala fino alla tavola della sala da pranzo, alla quale si sedettero reclamando immediatamente la loro cioccolata.
“Che cosa state covando” chiese la mamma, “sotto tutta questa fretta?”
“Pensiamo di andare dalla nuova bambina della casa accanto” disse Tommy.
“E forse ci resteremo tutto il giorno” aggiunse Annika.

Cellule staminali da cordone ombelicale: sfatiamo i miti

 Staminali da cordone, verità e falsi miti. Viaggia online l’informazione ‘doc’ rivolta a mamme e papà che vogliono vederci chiaro sui possibili impieghi del sangue cordonale. La Federazione italiana Adoces (Associazione donatori cellule staminali) lancia il sito www.adoces.it/donazione-sangue-cordone/, portale interamente dedicato al discusso tema che divide in due il popolo dei genitori: mettere subito a disposizione di tutti i malati che potrebbero usufruirne il tesoro nascosto nel cordone ombelicale del proprio bebè, oppure conservarlo privatamente nella speranza di poterlo utilizzare in futuro, se e quando sfortunatamente il proprio figlio ne avrà bisogno.

Un appello per non dimenticare i bambini in carcere

 I bambini non sono tutti uguali. Sono 58 i ‘piccoli prigionieri’ in Italia, figli di madri detenute, costretti a vivere in una condizione non a misura di bambino, dove la creatività, il gioco, la fantasia sono spesso limitati dalle sbarre.
Questo Natale – dichiara Giuseppe Mele, presidente della Federazione italiana medici pediatri (Fimp) – vuole essere anche un’occasione di riflessione da condividere con le istituzioni competenti per ragionare a un testo di legge che tuteli meglio l’infanzia. I bambini – prosegue Mele – non possono e non devono stare in carcere“.

Il Tenace Soldatino di Stagno -parte quarta-

 Il pesce si agitava in modo terribile, poi si calmò e fu come se un lampo lo attraversasse. La luce ormai splendeva e qualcuno gridò: «Il soldatino di stagno!». Il pesce era stato pescato, portato al mercato, venduto e portato in cucina dove una ragazza lo aveva tagliato con un grosso coltello. Prese con due dita il soldatino e lo portò in salotto dove tutti volevano vedere quell’uomo straordinario che aveva viaggiato nella pancia di un pesce; ma lui non si insuperbì. Lo misero sul tavolo e… oh, che stranezze succedono nel mondo! il soldatino si trovò nella stessa sala in cui era stato prima, vide gli stessi bambini e i giocattoli che erano sul tavolo, il bel castello di carta con la graziosa ballerina, che ancora stava ritta su un piede solo e teneva l’altro sollevato; anche lei era tenace e questo commosse il soldatino che stava per piangere lacrime di stagno, ma questo non gli si addiceva. La guardò, e lei guardò lui, ma non dissero una sola parola.
In quel mentre uno dei bambini più piccoli prese il soldatino e lo gettò nella stufa, e proprio senza alcun motivo, sicuramente era colpa del troll della tabacchiera.
Il soldatino vide una gran luce e sentì un gran calore, era insopportabile, ma lui non sapeva se era proprio la fiamma del fuoco o quella dell’amore.

Il Tenace Soldatino di Stagno -parte terza-

 Improvvisamente la barchetta si infilò in un passaggio sotterraneo della fogna; era così buio che al soldatino sembrava d’essere nella sua scatola.
“Dove sto andando?” pensò. “Sì, tutta colpa del troll! Ah, se solo la fanciulla fosse qui sulla barca con me, allora non mi importerebbe che fosse anche più buio.”
In quel mentre sbucò fuori un grosso ratto, che abitava nella fogna.
«Hai il passaporto?» chiese. «Tira fuori il passaporto!» Ma il soldatino restò zitto e tenne il fucile ancora più stretto. La barchetta passò oltre e il ratto si mise a seguirla. Hu! come digrignava i denti e gridava alle pagliuzze e ai trucioli: «Fermatelo! Fermatelo! non ha pagato la dogana! non ha mostrato il passaporto!».
Ma la corrente si fece sempre più forte e il soldatino scorgeva già la luce del giorno alla fine della fogna, quando sentì un rumore terribile, che faceva paura anche a un uomo coraggioso; pensate, il rigagnolo finiva in un grande canale, e per il soldatino era pericoloso come per noi capitare su una grande cascata.

Il Tenace Soldatino di Stagno -parte seconda-

 Gli unici che non si mossero affatto furono il soldatino di stagno e la piccola ballerina; lei si teneva ritta sulla punta del piede con le due braccia alzate, lui con pari tenacia restava dritto sulla sua unica gamba e gli occhi non si spostavano un solo momento da lei.
Suonò mezzanotte e tac… si sollevò il coperchio della tabacchiera, ma dentro non c’era tabacco, bensì un piccolissimo troll nero, perché era una scatola a sorpresa.
«Soldato!» disse il troll «smettila di guardare gli altri!»
Ma il soldatino fìnse di non sentire.
«Aspetta domani e vedrai!» gli disse il troll.
Quando l’indomani i bambini si alzarono, il soldatino fu messo vicino alla finestra e, non so se fu il troll o una folata di vento, la finestra si aprì e il soldatino cadde a testa in giù dal terzo piano. Fu un volo terribile, a gambe all’aria, poi cadde sul berretto infilando la baionetta tra le pietre.
La domestica e il ragazzino scesero subito a cercarlo, ma sebbene stessero per calpestarlo, non riuscirono a vederlo.

Il Tenace Soldatino di Stagno -parte prima-

 C’erano una volta venticinque soldati di stagno, tutti fratelli tra loro perché erano nati da un vecchio cucchiaio di stagno. Tenevano il fucile in mano, e lo sguardo fisso in avanti, nella bella uniforme rossa e blu. La prima cosa che sentirono in questo mondo, quando il coperchio della scatola in cui erano venne sollevata, fu l’esclamazione: «Soldatini di stagno!» gridata da un bambino che batteva le mani; li aveva ricevuti perché era il suo compleanno, e li allineò sul tavolo.
I soldatini si assomigliavano in ogni particolare, solo l’ultimo era un po’ diverso: aveva una gamba sola perché era stato fuso per ultimo e non c’era stato stagno a sufficienza! Comunque stava ben dritto sulla sua unica gamba come gli altri sulle loro due gambe e proprio lui ebbe una strana sorte.
Sul tavolo dove erano stati appoggiati c’erano molti altri giocattoli, ma quello che più attirava l’attenzione era un grazioso castello di carta. Attraverso le finestrelle si poteva vedere nelle sale. All’esterno si trovavano molti alberelli intorno a uno specchietto che doveva essere un lago; vi nuotavano sopra e vi si rispecchiavano cigni di cera.

Canzoni per bambini: Baciccia il pirata

Baciccia il pirata
S. Stelletti – G. B. Martelli

Baciccia…! Baciccia…!
 Il gran pirata Pippo Baciccia
ha tra le mani pronta una miccia,
ma il suo cannone si è arrugginito
perché da tempo non gli è servito.
Ha l’occhio destro nero bendato
per le battaglie fatte in passato.
Non ha più ciurma da comandare
solo coi pesci può mugugnare,
sulla sua barba tutta ricciuta
candida neve è già caduta,
ma come un vero lupo di mare
lui in pensione non vuole andare.

I dilemmi delle feste: Babbo Natale, la Befana, i botti e i dolci… il manuale del perfetto genitore

 Sì ai regali, meglio se alla moda, e nessun sacrificio o restrizione a tavola. E ancora. No ai fuochi d’artificio, neppure quelli considerati innocui, e no a bugie sull’esistenza o meno di Babbo Natale: ecco alcuni segreti per avere la ‘patente’ del perfetto genitore. Poche regole da tenere bene a mente per trascorrere, insieme ai propri figli, un sereno Natale. A indicarle all’Adnkronos Salute è il pediatra Italo Farnetani dell’università di Milano-Bicocca, che in vista del periodo natalizio ha stilato una sorta di vademecum a riguardo: consigli rivolti alle mamme e ai papà su come comportarsi durante le festività.

preload imagepreload image