La durata del congedo di maternità per le donne col ‘pancione’ che lavorano varia notevolmente da uno Stato Ue all’altro. Se la media europea si attesta su un periodo compreso tra le 16 e le 25 settimane, alcuni Stati membri riconoscono molto più tempo alle lavoratrici in procinto di diventare mamme. In realtà l’asticella del periodo minimo potrebbe alzarsi per tutte le nazioni del Vecchio Continente, dato che il Parlamento europeo ha approvato una proposta di direttiva che allungherebbe da 14 a 20 settimane il congedo di maternità e a due settimane quello di paternità, entrambi a paga piena. L’ultima parola spetta tuttavia al Consiglio dei ministri dell’Ue.
Concepimento: più difficile diventare mamme con il gruppo sanguigno 0
Più difficile diventare mamme per le donne con gruppo sanguigno zero. Lo sostiene uno studio statunitense condotto su 560 donne di età media 35 anni, presentato al meeting annuale dell’American Society of Reproduction Medicine in corso a Denver. A rendere meno fertili le donne col sangue più ‘generoso’ – questo gruppo può infatti essere donato a tutti indistintamente – una riserva ovarica più povera e qualitativamente più scadente con l’andare degli anni.
Le fiabe più belle: il gigante della montagna
C’era una volta una collina che aveva sulla cima una bella foresta di pini alti e maestosi. Dagli abitanti del villaggio veniva chiamata la Montagna del gigante. Bastava fermarsi sul ponte costruito sul ruscello e guardare in altro per vedere una forma quasi umana. Aiutati dall’immaginazione, si poteva pensare che le rocce e gli alberi in realtà fossero un gigante addormentato. Lungo il sentiero che portava alla cima della collina sorgeva una specie di arco formato dalla roccia. Questa veniva detta la Porta del gigante. In un tempo molto lontano, si dice che quando qualcuno degli abitanti del paese voleva parlare con il gigante, si metteva davanti all’arco naturale e gettava un sasso oltre l’apertura, dicendo “Apri, gigante!”.
I nonni babysitter fanno risparmiare 1 miliardo di euro l’anno in Sardegna
Babysitter dalle tempie grigie, pronti ad accudire i nipoti e a sostituirsi in un lampo a mamme e papà impegnati in ufficio. I nonni ‘arruolati’ dalle famiglie italiane sono sempre più numerosi, vere e proprie ancore di salvezza quando spunta un impegno all’ultimo minuto, oltre che fonte di risparmio preziosa in tempo di crisi. Solo in Sardegna i nonni fanno risparmiare ben 1 miliardo di euro l’anno. A stimarlo è Italo Farnetani, docente a contratto dell’università degli Studi di Milano-Bicocca, in uno studio che è stato presentato al sesto International workshop on neonatology, in programma a Cagliari dal 28 al 30 ottobre.
Campagna europea anti-fumo: raggiunti 500 milioni di giovani
Ventiseimila spot televisivi trasmessi fra il 2009 e il 2010, 504 milioni di contatti raggiunti nella fascia d’età 15-34 anni, il 67% dei giovani europei al di sotto dei 25 che conosce l’iniziativa. La campagna europea contro il fumo ‘Help – Per una vita senza tabacco‘ tira le somme a cinque anni dal suo lancio e oggi a Roma, in occasione di una conferenza stampa organizzata nella sede del ministero della Salute, rilancia il suo messaggio: l’assurdità del fumo.
Le fiabe più belle: la leggenda dei coralli
In un tempo lontano lontano, un pescatore stava tornando a terra con la sua barca. Il cielo si stava facendo scuro, e non solo a causa del tramonto. Ma anche perché le nuvole si stavano addensando all’orizzonte. A un certo punto, senti’ un urlo straziante. Riconobbe a fatica la voce di una ragazza, visto che la tristezza e la paura le avevano camuffato il tono. Nonostante non fosse un tipo molto coraggioso, il pescatore decise subito che avrebbe fatto tutto il possibile per salvare la fanciulla in pericolo.
Sessualità: crollo del desiderio per una italiana su tre
Italiane e sesso sempre più distanti: ben il 30% presenta un calo drastico del desiderio, secondo un recentissimo studio dell’università di Pavia. La causa è in gran parte biologica, determinata da un basso livello di endorfine, le molecole che regolano i meccanismi di gratificazione e di protezione dal dolore. E’ la condizione, ad esempio, comune a chi soffre di sindrome premestruale, circa il 10% delle donne. E in casi come questi, addio piacere.
“Il rimedio si chiama drospirenone, l’unico progestinico contenuto nella pillola contraccettiva che agisce direttamente su queste sostanze – spiega Alessandra Graziottin, direttore del Centro di ginecologia e sessuologia medica dell’ospedale San Raffaele Resnati di Milano – Ha dimostrato, dopo soli 6 mesi di assunzione, di favorire un aumento della libido, un miglior raggiungimento dell’orgasmo e una più alta frequenza di rapporti. Lo sport può rappresentare uno straordinario detonatore per scatenare le endorfine, essenziali per determinare una sessualità piena e appagante. Ma l’aiuto della medicina è indispensabile quando il disturbo diventa più severo“.
Infertilità maschile, sotto accusa i recipienti di platica che contengono Bisfenolo A
Plastica nemica della fertilità maschile. Colpa del bisfenolo A (Bpa) – componente delle materie plastiche già sotto accusa per gli effetti negativi sulla salute, in particolare nei bambini per l’uso di biberon e ciucci – che influisce anche sulla qualità e quantità degli spermatozoi, secondo uno studio pubblicato su ‘Fertility and Sterility’.
Questa ricerca è stata condotta controllando, per 5 anni, 514 operai che lavoravano in una fabbrica cinese. Nel corso dello studio i ricercatori hanno rilevato che nei maschi che avevano concentrazioni più elevate di Bpa nelle urine si moltiplicava il rischio di produrre sperma di cattiva qualità e di avere, di conseguenza, problemi di infertilità.
Le fiabe più belle: perché esistono i deserti
Una volta, all’inizio dei tempi, la terra era ricca di prati e campi coltivati, boschi e vallate. Il terreno era appena stato creato e dava con facilita’ frutti buoni e abbondanti. In un villaggio ai bordi della foresta, abitavano due uomini. Ognuno aveva un grande campo che rendeva bene e gli dava da vivere. Quando comincio’ la siccita’, i due uomini si incontrarono per decidere che cosa fare. Piu’ passava il tempo, piu’ la terra senza acqua soffriva e diventava arida. Di conseguenza gli alberi e l’erba morivano.
Gomme da masticare: molto più che una cattiva abitudine
La notizia è di qualche giorno fa: un bimbo di due anni è morto soffocato dopo aver ingoiato, probabilmente, una gomma da masticare. E’ accaduto in un’abitazione della zona di Oregina, nella parte alta di Genova. Sul posto si sono subito recati un’autoambulanza e il medico del 118 che ha subito sottoposto il piccolo a tutte le manovre di rianimazione, ma non c’e’ stato nulla da fare. E’ intervenuta anche una Volante della questura, senza purtroppo poter aiutare. I casi di soffocamento da cibo sono molto frequenti nei bambini, specialmente quelli al di sotto dei 5 anni di età: ecco un motivo in più per evitare di dare delle gomme da masticare a bambini in età così piccola. E allora vediamo, al di là del rischio di soffocamento nei bambini, quali sono gli altri danni provocati dalle gomme da masticare e, di conseguenza, perché dire di no alle gomme per i nostri bambini…