Allattamento al seno per prevenire la Sids

Sono tanti i benefici di cui un neonato può giovare se viene allattato al seno ed ora pare che questo sia anche uno dei principali strumenti contro la Sids, “Sudden Infant Death Syndrome”, la sindrome della morte improvvisa che può colpire il lattante; a dirlo sono i risultati di un’indagine condotta dall’Agenzia regionale di Sanità della Toscana in collaborazione con l’Azienda ospedaliero-universitaria Meye. La Sids in Toscana uccide entro il primo anno di vita due bambini ogni diecimila nati e di questa terribile sindrome ancora non si conoscono le cause e, pensate che resta senza spiegazioni anche dopo l’autopsia.  Allo scopo di prevenire la Sids i neonatologi almeno in Toscana stanno spiegando che una delle tecniche utili potrebbe essere proprio l’allattamento al seno che però pare essere sempre meno frequente in particolar modo nelle famiglia in cui la mamma è italiana; i moltivi che spingono a non allattare al seno sono diversi. Può essere per la mancanza di latte, per malattie o medicinali ma anche perchè l’allattamento artificiale per la neo-mamma è meno faticoso.

L’amniocentesi

L’amniocentesi è una tecnica di diagnosi prenatale invasiva che viene eseguita tra la la 15° e la 19° settimana di gestazione; consiste nel prelevare del liquido amniotico (circa 10-20 ml) ed individuare la presenza di eventuali anomalie cromosomiche nel feto come la Sindrome di Down o la malattia di Tay-Sachs (una malattia metabolica). Il prelievo non è doloroso ma è sempre bene ricordare che vi è un rischio minimo di aborto pari a circa l’1%; per questo se non in casi specifici come l’età della donna superiore ai 35 anni o pazienti che abbiano familiarità per anomalie cromosomiche o nel caso in cui precedenti esami (ecografia, bi-test o altri) non abbiamo dato risultati soddisfacenti non viene mai consigliata. Tramite questo prelievo si può anche individuare la presenza o meno di agenti infettivi come il citomegalovirus o il toxoplasma.

L’alimentazione corretta da seguire nei nove mesi di gravidanza

Durante il periodo della gravidanza è importante seguire un’alimentazione che sia il più bilanciata possibile e che sia in grado di coprire il fabbisogno di nutrienti necessari sia alla mamma che al feto a cui in questo modo potrà essere garantito un accrescimento normale. Piccola ma doverosa premessa: è vero che durante i nove mesi il fabbisogno calorico della gestante aumenta ma questo non significa assolutamente che “dovrà mangiare per due”, anzi è molto importante tenere sempre sotto controllo il peso corporeo. Detto questo vediamo quali sono gli alimenti sì che una futura mamma dovrà inserire nel regime alimentare, quelli che potrà consumare ma con attenzione e quelli da cui invece dovrà stare alla larga.

Latte materno: una preziosa fonte di cellule staminali

Come tutti ben sapete, il latte materno è l’alimento ideale per il neonato in quanto ricco di proteine e sali minerali necessari a reintegrare quei liquidi che il bambino perde subito dopo il parto. Le proprietà benefiche di questo alimento sono notevoli e permettono al bambino di “debellare” i patogeni esterni e a proteggersi da allergie alimentari che possono insorgere in età adulta.

Baby guard: una valida alternativa alla manovra di Kristeller

Molte delle mamme che ci seguono sicuramente avranno sentito parlare della manovra di Kristeller, la pressione manuale effettuata sul fondo dell’utero della partoriente al fine di agevolare l’espulsione del feto. Questa manovra però, risulta essere particolarmente pericolosa se eseguita non correttamente, provocando delle complicanze materne come rotture dell’utero, lesioni al bacino, emorragie e in casi più gravi lacerazioni vaginali e perineali.

Gli esami da fare prima del concepimento

Se state programmando una gravidanza sarebbe opportuno sottoporsi ad una serie di accertamenti utili a verificare la presenza o meno di patologie che se non diagnosticate in tempo potrebbero mettere in pericolo la salute della futura mamma e del piccolo.

QUALI SONO GLI ESAMI DA FARE PRIMA DI CONCEPIRE UN FIGLIO

  • ESAMI PER LA COPPIA

Entrambi i partner dovranno sottoporsi ad alcune verifiche come le analisi del sangue, per conoscere il gruppo sanguigno e controlli per verificare l’eventuale presenze del virus dell’immunodeficienza, ossia dell’HIV

  • ESAMI PER LA FUTURA MAMMA

PAP TEST: fondamentale per escludere la presenza del Papilloma Virus, uno dei principali responsabili del cancro all’utero. E’ utile anche per verificare se ci siano o meno altre infezioni che potrebbero mettere in pericolo la gravidanza

RUBEOTEST: serve per valutare l’immunità della mamma alla rosolia. Questa malattia infettiva se contratta in gravidanza può provocare delle serie malformazioni al feto; il piccolo potrebbe avere problemi al cuore, alla milza e anche a livello di udito. Nel caso in cui dovesse risultare essere non immunizzata dovrà rimandare la gravidanza

Metodo Jonas: favorire il concepimento con le fasi lunari

Tra i tanti miti legati al tema del concepimento ce n’è uno di cui vale la pena parlare. Secondo uno psichiatra slovacco Eugen Jonas, il periodo fertile di una donna risulta essere influenzato dalle fasi lunari. La sua teoria si basa su numerosi studi che negli anni hanno suscitato dapprima scetticismo e poi credibilità, permettendo così di stilare il suo “codice cosmobiologico”.

Mamme bambine in aumento

Accanto alle mamme over 40 di cui ho parlato in questo articolo sono in aumento le madri-bambine soprattutto in quei paesi a basso e medio reddito; e non è tutto. Pensate che ci sono ben 3 milioni di giovanissime che ricorrono ad aborti illegali che possono essere anche rischiosi; secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) tra le “mamme bambine” figurano due milioni di ragazzine che hanno meno di 15 anni.

Gli esperti spiegano che queste gravidanza, spesso indesiderate

hanno serie conseguenze per la salute delle madri adolescenti e dei loro bambini

Aggiungono anche che le gravidanza che interessano le giovanissime sono

un’importante causa di mortalità materna e neonatale

Il bimbo nel primo mese di vita

Finalmente il vostro bambino così tanto desiderato è nato! E’ così piccolo e voi neo genitori, soprattutto nel primo mese di vita, sono certa vi farete tante e comprensibili domande; la prima cosa che noterete è che il piccolo durante i primi giorni subirà un calo. Niente panico: si tratta di un processo fisilogico, del tutto normale e ben presto recupererà. Alla fine del primo mese infatti pesarà circa 3,800 chili (prenderà circa 30 grammi al giorno) e sarà lungo 53 centimetri.

Si nutre solo di latte (all’incirca tra i 550 e i 650 ml di latte al giorno), possibilmente materno; questo non è possibile si può ricorrere al latte artificiale o formulato e che in generale viene ricavato dal latte di vacca chiaramente modificato per far sì che sia il più possibile uguale al latte materno. Poichè in vendita esistono diversi tipi di latte formulato srà il pediatra ad indicarvi (in particolar modo nei primissimi mesi) di quale latte il vostro piccolo avrà bisogno.

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