Resta incinta dopo cinque aborti con un’aspirina

Resta incinta dopo 5 aborti con un’aspirina: la protagonista di questa incredibile vicenda è Dawn Paddock, un’infermiera che è riuscita ad avere due figli, Shay e Isobel, dopo aver subito cinque aborti spontanei. Ed è riuscita a coronare il sogno di diventare mamma grazie al consiglio che le ha fornito un collega: quello di prendere un’aspirina al giorno. Prima del primo figlio Shay, Dawn ha avuto due aborti spontanei e prima della seconda figlia, Isobel ne ha subiti altri tre.

Ottobre mese del Lupus Eritematoso Sistemico

Ottobre è il mese del Lupus Eritematoso Sistemico: una malattia che colpisce prevalentemente donne di età compresa tra i 13 ed i 55 anni di età e che può manifestarsi con diversi sintomi come aborti spontanei, nefriti, tendiniti, stati infiammatori, febbri dolori articolari e muscolari, perdita di capelli. Può andare a colpire organi interni come reni, cuore, cervello, polmoni: insomma una patologia autoimmune dalle tante facce e per la quale ad oggi purtroppo non esiste una cura definitiva.

Il primo mese di gravidanza

Siamo nel primo mese della tua gravidanza: anche se dall’esterno non si vedrà ancora nulla le cose che cambieranno saranno molte e tu dovrai essere pronta. Se pensi di essere incinta, stai avvertendo i sintomi (il primo, quello più evidente è l’assenza del ciclo) ma non ne hai la certezza puoi acquistare in farmacia un test di gravidanza utile a rilevare la presenza dell’ormone beta HCG (gonadotropina corionica); questo ormone è prodotto da un tessuto chiamato trofoblasto che durante la gravidanza diventerà la placenta. L’affidabilità è del 99% e avrai una risposta immediata. In alternativa puoi richiedere al tuo ginecologo delle analisi del sangue: in questo caso l’affidabilità è del 100% ma dovrai attendere qualche giorno per la risposta. Il test di gravidanza è anche l’unico esame che dovrai fare durante il primo mese; eventuali esami preconcezionali, molto importanti e che serviranno per capire se ci sono impedimenti o malattie che possono interferire con il corretto andamento della gravidanza andranno eseguite prima del concepimento.

Aborto spontaneo: un test può prevederlo?

L’aborto, ovvero l’interruzione di una gravidanza, è uno dei timori più frequenti di molte donne incinte, un evento particolarmente ricorrente durante una gravidanza. Nella maggior parte dei casi, la causa di un aborto non viene riconosciuta ma molto spesso può essere dovuta a varie patologie come ad esempio l’ipertensione arteriosa, malformazioni uterine, diabete. Un test innovativo, sperimentato da un team di ricercatori del St. Mary Hospital di Manchester, sarebbe in grado di prevenire un aborto spontaneo.

Gravidanza e prevenzione dell’aborto: arrivano gli antibiotici pre-amniocentesi

 Antibiotici ‘salva bebè’ prima dell’amniocentesi: l’uso sempre maggiore di questi farmaci prima di eseguire l’esame ha ridotto il rischio aborto da 1 su 100 a meno di 1 su 1000. Ad affermarlo è Paolo Scollo, direttore del dipartimento Materno infantile e dell’Unità operativa di Ostetricia e Ginecologia dell’Azienda ospedaliera Cannizzaro di Catania e vicepresidente della Società italiana di ginecologia e ostetricia (Sigo).
Nei reparti di Ostetricia – ribadisce l’esperto – il numero di donne in gravidanza ricoverate per complicanze dell’amniocentesi si è, nel corso degli anni, notevolmente ridotto: in passato il rischio di aborto era dell’1%, che è sceso progressivamente allo 0,3-0,5%. L’assunzione di antibiotici prima dell’esame è finalizzata a contrastare i batteri che normalmente colonizzano le vie genitali femminili anche durante la gravidanza e che, sfruttando il momento del prelievo del liquido amniotico, possono causare infezioni al liquido stesso, determinando di conseguenza la rottura del sacco amniotico in cui è contenuto il bambino. Il rischio di aborto legato all’amniocentesi, infatti, non dipende strettamente dal prelievo in sé, ma è legato all’eventualità che il liquido si infetti, nei giorni immediatamente successivi“.

Aborti: la celiachia causa la riduzione della placenta

 La celiachia, se non curata, “divora” la placenta, distruggendo questo “nido” in cui dovrebbe trovare protezione e nutrimento il feto. Svelato da ricercatori dell’Universita’ Cattolica-Policlinico “Agostino Gemelli” di Roma, e’ questo il meccanismo che si cela dietro il legame tra malattia celiaca e aborti in gravidanza; infatti donne celiache non in cura vanno incontro ad aborti spontanei: molte donne con questo tipo di problema ginecologico non sanno neppure di avere la celiachia per cui non possono prevenire la perdita di un figlio. L’equipe del professor Antonio Gasbarrini, dirigente medico dell’Uoc di Medicina interna e gastroenterologia del Gemelli e della professoressa Nicoletta Di Simone, dirigente medico del Dipartimento per la Tutela della Salute della Donna e della Vita nascente del Policlinico Gemelli, in collaborazione con Marco Silano dell’Istituto superiore di sanita’, ha scoperto che gli anticorpi “impazziti” alla base della celiachia, l’intolleranza al glutine che e’ la proteina del grano, si intrufolano sin nella placenta, andando a distruggere le cellule placentari che permettono al feto di annidarsi in utero e nutrirsi.

Stress da 11 settembre: aumento di aborti in Usa per i feti maschi

 Non solo terrore, distruzione e vittime causate dal disastro. Lo stress scatenato dagli attacchi al World Trade Center l’11 settembre 2001 avrebbe provocato negli Usa un aumento di aborti, ma solo per i feti di sesso maschile. Lo rivela uno studio americano, pubblicato sul ‘BioMed Central Journal’. Secondo la ricerca, almeno il 12% in più di maschietti ancora nel pancione ha perso la vita nel settembre 2001 dopo la 20esima settimana di gravidanza, rispetto a un “normale” mese di settembre.

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