Vodka negli occhi: la bufala dello sballo che impazza tra i ragazzini

 Vodka negli occhi per sballarsi? “Un falso mito: non è affatto vero che versando il superalcolico nel bulbo oculare ci si sballa molto più rapidamente”. Il nuovo trend in voga tra i ragazzini, importato dai campus inglesi e francesi, è insomma una vera e propria ‘bufala’. Per di più potenzialmente pericolosissima per la salute degli occhi. Parola d’esperto, ovvero di Emanuele Scafato, direttore dell’Osservatorio nazionale alcol – Centro collaboratore Oms per la ricerca e la promozione della salute su alcol e problemi alcol-correlati. “C’è l’errata convinzione – spiega all’Adnkronos Salute – che l’assorbimento dell’alcol sia più rapido se si fa strada attraverso la mucosa oculare. E la vicinanza del bulbo al cervello” fa credere a molti, soprattutto ai ragazzi, che ‘bevendo l’alcol con gli occhi’ “l’effetto sballo arrivi in un lampo. In realtà – assicura – non ci sono evidenze chimiche nè tantomeno fisiologiche che ci lascino credere che, attraverso questa pratica, si raggiungano livelli alcolemici più elevati“.

Sempre più bimbi con problemi al fegato: le cause alcol e obesità

Emergenza fegato per i giovanissimi italiani. “La colpa è di due nemici, obesità e alcol. E a farne le spese sono gli ‘under 18’: gli ultimi dati ci dicono che un milione e duecentomila bambini con fegato grasso avrebbero bisogno di cure. A questi si sommano i danni da alcol, acuti o cronici, testimoniati dai casi sempre più frequenti di adolescenti finiti in pronto soccorso. Possiamo calcolare che 2-3 milioni di giovanissimi abbiano problemi al fegato“, legati ad alcol o chili di troppo. Parola di Valerio Nobili, responsabile dell’Unità operativa di Epatologia e del Laboratorio di ricerca sulle malattie del fegato dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma.

Breast Milk Baby: negli Usa arriva la bambola che insegna ad allattare

 Un bambolotto disponibile in sei versioni, maschietto o femminuccia, di diverse etnie, con una caratteristica a dir poco curiosa: è stato progettato per insegnare alle bambine ad allattare un bebè. Il giocattolo si chiama ‘Breast Milk Baby‘ e sta per arrivare negli Stati Uniti, non senza critiche.

Breast Milk Baby
La notizia, rimbalzata sulla stampa americana, è infatti stata accolta dalle associazioni di genitori con preoccupazione, perché, a loro dire, il bambolotto potrebbe indurre una sessualizzazione precoce delle ragazzine.
Il giocattolo viene venduto per 89 dollari insieme a uno speciale bavaglino con due fiori in corrispondenza di dove si dovrebbero trovare i capezzoli. Lì c’è un sensore a cui attaccare il giocattolo per ‘attivare’ la reazione del bambolotto, che simula i rumori che fa un bambino quando succhia il latte materno.

Coloranti alimentari sotto accusa: causano iperattività nei bambini

Cibi colorati sotto accusa. Dolciumi, succhi di frutta, yogurt in technicolor, studiati in modo da colpire la parte del nostro cervello che dice ‘gnam’, hanno un loro lato oscuro: secondo un numero crescente di studi, causerebbero problemi comportamentali e deficit d’attenzione nei piccoli consumatori. Tanto che un comitato d’esperti della Food and Drug Administration, l’agenzia Usa dei farmaci e degli alimenti, ha cominciato una revisione delle ricerche sugli effetti dei coloranti artificiali, seguendo l’esempio europeo.
Con un clamoroso ritorno sui suoi passi, infatti, la scorsa settimana la Fda ha pubblicato un rapporto che evidenzia l’influenza dei coloranti sintetici su alcuni bambini.

Alimentazione: i giovani religiosi tendono a ingrassare di più

Preghiere, salmi e spesso qualche mangiata di troppo in compagnia di chi condivide lo stesso culto. Potrebbe essere questa la motivazione per cui le persone religiose hanno il 50% di chance in più di andare incontro a obesità, secondo uno studio della Northwestern University Feinberg School of Medicine di Chicago (Usa), presentato in occasione del meeting annuale dell’American Heart Association. La ricerca, che ha preso in considerazione un gruppo di quasi 2500 fra uomini e donne coinvolti nello studio Coronary Artery Risk Development in Young Adults, per un periodo di 18 anni, ha evidenziato che i giovani fra i 20 e i 32 anni molto religiosi e assidui frequentatori dei luoghi sacri, con almeno una messa o funzione simile a settimana, hanno un rischio più alto del 50% di diventare obesi una volta raggiunta la mezza età. Il tutto considerando anche altri elementi come il sesso, la cultura, il reddito e l’indice di massa corporea di base.

Bimbo britannico di 3 anni ricoverato per abuso d’alcolici

 Sta suscitando scalpore il caso di un bambino britannico di soli tre anni del West Midlands, ricoverato in ospedale per abuso di alcolici. Al piccolo, il cui caso sta rimbalzando sui media d’Oltremanica, sarebbe stato somministrato regolarmente alcol per più di sei mesi. Tanto che, secondo i medici, avrebbe già sperimentato i terribili sintomi dell’astinenza, con tremori e sbalzi d’umore. E si teme che in futuro il bimbo possa presentare danni cerebrali. Il suo caso è stato segnalato fra quello di altri 13 giovanissimi, tutti sotto i 12 anni, che hanno ricevuto una diagnosi di alcolismo dell’Heart of England Nhs Trust tra il 2008 e il 2010.

Il menù tricolore di Farnetani su misura per i bimbi

Stimolare gusto e vista, per rendere la Festa per l’Unità d’Italia un ricordo indimenticabile per i più piccoli. “Proprio con questo scopo – spiega all’Adnkronos Salute il pediatra Italo Farnetani – ho studiato un menù tricolore, ricco di nutrienti preziosi e dei colori della bandiera italiana“.

Il menu’ tricolore
Come antipasto, in base ai gusti del bambino, si può scegliere fra la classica caprese (pomodoro, mozzarella e basilico) e un carpaccio di bresaola, rucola e parmigiano. Il primo piatto – prosegue – può essere un tris di riso: bianco ai quattro formaggi, rosso al pomodoro e verde con purea di spinaci; ma anche un riso ai piselli guarnito da un pomodoro, o una pizza margherita con le olive.

Scarsità di ferro nei bambini e negli adolescenti europei: più attenzione alla dieta

Il ferro scarseggia nella dieta dei ragazzi. Le riserve di questa sostanza, indispensabile per il corretto funzionamento dell’organismo, sono ridotte per quasi un adolescente su 5 in Europa, soprattutto nelle ragazze. In oltre il 4% si arriva a una vera e propria carenza, con un’anemia grave nel 2% del campione. E i dati italiani, in particolari quelli dei ragazzi che vivono nella Capitale, sono perfettamente in linea con la media del Vecchio continente. Lo indica lo studio pubblicato sull’European Journal of Clinical Nutrition, a cui ha partecipato, per l’Italia l’Inran, istituto di ricerca per la nutrizione. La ricerca, condotta all’interno del progetto europeo Helena (VI programma quadro Ue), si basa su un campione di 940 ragazzi, 438 maschi e 502 femmine, tra 12 e 17 anni, provenienti da 10 città europee – tra cui Roma – ed evidenzia come la prevalenza di carenza di ferro tra gli adolescenti sia un fenomeno trasversale nei diversi Paesi europei.

Lo yogurt contro le allergie alimentari: un valido aiuto nella dieta del bimbo

 Dallo yogurt, a sorpresa, una speranza per la prevenzione e la terapia delle allergie alimentari, che colpiscono in Europa 17 milioni di persone, di cui 2 mln in Italia. Secondo alcuni studi presentati al Food Allergy and Anaphylaxis Meeting dell’European Academy of Allergy and Clinical Immunology, in corso a Venezia, i fermenti lattici di cui è ricco il ‘vasetto’ sarebbero preziosi per i loro effetti antinfiammatori e protettivi.
I probiotici agiscono modulando il sistema immunitario e ristabilendo un’ottimale flora batterica intestinale – spiega Maria Antonella Muraro, presidente del congresso e responsabile del Centro veneto dedicato allo studio e alla cura delle allergie e delle intolleranze alimentari, operativo nell’azienda ospedaliera dell’Università di Padova – Questo può aiutare l’organismo a riconoscere in maniera corretta gli allergeni, senza scatenare una risposta a cibi di per sé innocui“.

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