I dolci? Impediscono ai bambini di ingrassare

I dolci fanno ingrassare. Tutto sbagliato. Una recente ricerca condotta dalla Lousiana State University sul rapporto tra dolci e bambini, ha scoperto che i bimbi che mangiano regolarmente dolci e barrette di cioccolato hanno meno probabilità di essere in sovrappeso o di sviluppare obesità da adulti rispetto a quei bambini che evitano i dolci. E l’effetto di questa regola al contrario si applica anche agli adolescenti, che – anzi – se mangiano dolci tendono ad essere più magri rispetto a quelli che i dolci non li mangiano. Come a dire: abbiamo sempre sbagliato tutto?

Allergie alimentari e varietà della dieta

Allergie alimentari, un problema sempre più diffuso tra i bimbi che condiziona completamente lo stile di vita dei piccoli. L’estensione di questi condizionamenti è stata studiata da alcuni esperti della Cork University, in Irlanda, e i risultati sono stati recentemente presentati a un congresso tenutosi ad Istambul. Il risultato? I bimbi soggetti ad allergie alimentari si nutrono con una dieta ristretta a pochi alimenti sicuri, che disincentiva il bambino a provare anche nuovi alimenti a causa della paura di scatenare pericolose reazioni allergiche. Insomma, una dieta monotona, che condiziona anche la socialità dei bambini: poche festicciole e occasioni “pubbliche”, che costringono i bimbi a stare in disparte e a non partecipare a quei piccoli grandi eventi che si celebrano insieme ai coetanei alla loro età. 

Settimana bianca: la colazione ideale per i bimbi è ricca e salata

Per dare la carica ai piccoli alle prese con la settimana bianca, il segreto è nel menù. “I bambini di 6-10 anni e la passione per lo sci devono mangiare bene, in modo da poter avere l’energia per scatenarsi in pista, ma senza affaticare la digestione. E il menù a misura di baby-sciatori inizia dalla colazione“. Parola di Sara Farnetti, specialista in Medicina interna e nutrizione funzionale del Policlinico Gemelli di Roma, che suggerisce ai genitori in settimana bianca di proporre un menù più ricco, “o anche una prima colazione salata e strutturata ai figli“, per iniziare bene la giornata.

La colazione del piccolo sciatore
Dunque via libera a uova al tegamino, pane con olio e pomodoro, un frutto o del cioccolato, per assicurare al bambino un carico di energia che non venga ‘bruciata’ rapidamente, ma dia la carica al piccolo nel corso delle ore di sci“, dice Farnetti all’Adnkronos Salute. Gli amanti della colazione classica, invece, dovrebbero abbinare al latte fresco interno una fettina di pane, burro e marmellata o cioccolato, e un frutto. Tutti alimenti che saziano e sono anche digeribili, per dar forza senza appesantire fino a pranzo. Altra alternativa, “uova con prosciutto, o anche una bruschetta al prosciutto“, dopo il latte.

Blogger americana contro app per iPhone sul latte in polvere

 La blogosfera si scontra con il mondo degli smartphone. Missy Berggren, mamma di due bambini del Minnesota, esperta di comunicazione e titolare del blog ‘Marketing Mama’, critica infatti sul suo spazio web una nuova applicazione per iPhone sponsorizzata da un’azienda che produce latte in polvere. Secondo Berggren il messaggio lanciato, seppure indirettamente, dall’applicazione è quello di preferire l’allattamento artificiale a quello al seno. “Non potevo credere ai miei occhi – scrive la donna sul suo blog – quando mi sono imbattuta nella ‘app’ progettata per aiutare i neogenitori a far mangiare e dormire il loro bambino e a cambiargli il pannolino: offre la possibilità di monitorare i tempi dell’allattamento al seno o col biberon, consentendo anche di appuntare da quale seno il bebé ha succhiato l’ultima volta, in modo da non dimenticare“.

Obesità nei bambini: la mancanza di vitamina D ne è una causa

Non è colpa solo di dolciumi, cibi grassi e della pigrizia. Se il bambino tende ad ingrassare e accumulare ‘rotolini’ di ciccia, in particolare nel girovita, la colpa potrebbe essere anche della carenza di vitamina D. Lo suggerisce uno studio dell’Università del Michigan, pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutrition e segnalato dall’osservatorio FederSalus. Secondo la ricerca, coordinata da Eduardo Villamor, la propensione ad accumulare adipe addominale e a ingrassare rapidamente sarebbe legata proprio a un deficit di vitamina D. Con rischi importanti per la salute. L’accumulo di grasso addominale, infatti, è considerato la prima causa del fisico ‘a forma di mela’, una struttura che espone la persona a un maggior rischio di diabete di tipo 2 precoce e, in età adulta, di altre malattie dell’apparato cardiovascolare.

La dieta della madre influenza le abitudini alimentari del figlio

 Alcune ricerche hanno messo in evidenza che le abitudini alimentari delle madri influenzano quelle dei bambini, se la madre non consuma molta frutta e verdura anche il figlio tenderà a consumarne poca o niente.
La professoressa Mildred Horodynsky del “College of Nursing” della Michigan State University ha preso in esame circa quattrocento donne con reddito basso e i loro bambini di un età compresa tra uno e tre anni, iscritti ai programmi “Early Head Start”.
I risultati hanno dimostrato che i bambini non erano propensi a consumare frutta e verdura quattro volte o più a settimana se le loro madri non ne consumano pari quantità. I bambini, vedendo le madri mangiare poca frutta e verdura, non erano stimolati a provare nuovi sapori e mangiare frutta e verdura tanto erano poco abituati al sapore.
Cosa e come mangiano le madri influenzano in modo diretto la dieta dei loro bambini” ha detto la professoressa Horodynski, “Gli operatori sanitari devono tenerlo in considerazione quando progettano delle strategie per stimolare il consumo di cibi sani nei bambini. Una dieta a scarso contenuto di frutta e verdura anche in età precoce può aumentare i rischi di contrarre malattie croniche in età avanzata.

Diversi tipi di pianto nel neonato e nel lattante

 Il bambino, neonato e lattante, esprime col pianto un problema, un disagio. Esistono diversi tipo di pianto, tanti quanti sono i motivi di disagio del bambino neonato e lattante, caratterizzati da diverse modulazioni di frequenza e di intensità di pianto e stress.
Il pianto da fame è caratterizzato da un’esplosione violenta e prepotente. In caso di pianto per fame è importante nutrire prontamente il bambino per evitare che si manifestino in lui angoscia, sensazione di abbandono e punizione e i dolori tipici dati dalla mancanza di cibo.
E’ facile evitare il pianto per fame essendo presenti e vigili e monitorando i tempi scelti dal bambino per alimentarsi. La madre deve essere sempre presente per sfamare il neonato o il lattante e deve farlo comunicandogli serenità, gioia e disponibilità se vuole vedere crescere sano il suo bambino, ma deve anche essere attenta a non trasmettergli ansia con un comportamento eccessivamente apprensivo. Il padre, in questa fase, deve sostenere la madre trasmettendo in lei serenità, amore e attenzioni.

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