Piscine, cloro aumenta rischio allergie

Molto spesso noi mamme prendiamo in considerazione l’idea di portate i nostri bambini a fare sport e uno dei più gettonati, ovviamente se si esclude il calcio, è il nuoto.

Questo sport è perfetto anche per i più piccoli. I corsi di acquaticità sono disponibili per i bambini fin dai primi mesi di vita.

La convivenza con gli animali riduce il rischio di allergie nei bambini

Le allergie sono in aumento e colpiscono il 10-20% degli italiani compresi i più piccoli. Diversi studi affermano che l’aumento delle allergie è dovuto ad un miglioramento delle condizioni igieniche e ambientali. Ciò ha favorito una riduzione delle manifestazioni parassitarie come virus e batteri e un’aumento di quelle dovute alla convivenza con gli animali. A soffrirne sono soprattutto i bambini, i più sensibili e i più esposti a sostanze nocive disperse nell’aria.

Lo yogurt contro le allergie alimentari: un valido aiuto nella dieta del bimbo

 Dallo yogurt, a sorpresa, una speranza per la prevenzione e la terapia delle allergie alimentari, che colpiscono in Europa 17 milioni di persone, di cui 2 mln in Italia. Secondo alcuni studi presentati al Food Allergy and Anaphylaxis Meeting dell’European Academy of Allergy and Clinical Immunology, in corso a Venezia, i fermenti lattici di cui è ricco il ‘vasetto’ sarebbero preziosi per i loro effetti antinfiammatori e protettivi.
I probiotici agiscono modulando il sistema immunitario e ristabilendo un’ottimale flora batterica intestinale – spiega Maria Antonella Muraro, presidente del congresso e responsabile del Centro veneto dedicato allo studio e alla cura delle allergie e delle intolleranze alimentari, operativo nell’azienda ospedaliera dell’Università di Padova – Questo può aiutare l’organismo a riconoscere in maniera corretta gli allergeni, senza scatenare una risposta a cibi di per sé innocui“.

Bambini e animali: avere un cucciolo protegge i bimbi dagli eczemi, anche se sono allergici

 Buone notizie per gli amanti dei cani. Avere un cucciolo in casa ‘protegge’ i bimbi dal rischio di sviluppare eczemi, anche se i piccoli sono allergici proprio al cane. Lo studio, pubblicato sul ‘Journal of Pediatrics’, spiega inoltre che per i piccoli allergici che vivono insieme a un gatto il pericolo di eczema aumenta. Il team di Tolly Epstein dell’University of Cincinnati e del Cincinnati Children’s Hospital Medical Center ha esaminato i dati di 636 bambini arruolati in un maxi-studio sulle allergie infantili.

Le allergie nei bambini
La ricerca esaminava gli effetti del particolato e degli inquinanti ambientali sulla salute respiratoria e le allergie nei bambini. Tutti i piccoli coinvolti erano figli di genitori allergici, e dunque considerati ad alto rischio allergie. I bimbi sono stati sottoposti a test per 17 diverse allergie ogni anno da 1 a 4 anni di età. Ebbene, i ricercatori hanno scoperto che i piccoli risultati allergici ai cani erano meno a rischio di sviluppare eczemi entro i 4 anni, se fin da neonati avevano vissuto con un cane. Per gli altri, quelli tenuti lontani dai quattrozampe, “il pericolo è risultato 4 volte più elevato”, dice Epstein.

Allergie alimentari nei bimbi: con l’età possono sparire

Nei Paesi industrializzati il 6-8% dei bambini tra i 12 e i 14 anni soffre di allergia alimentare nei primi tre anni di vita. La prevalenza di tale disordine tende a decrescere con l’età, e in particolare l’80% dei bambini allergici al latte vaccino, una delle più comuni allergie alimentari, tollerano tale alimento entro il quinto anno di vita. Le allergie a tavola per i piccoli figura tra i temi che verranno trattati durante il Congresso nazionale della Società italiana di pediatria, in programma dal 20 al 23 ottobre prossimi a Roma.

Le allergie alimentari nei bambini
Sul fronte delle allergie alimentari, ‘accese’ da alcune proteine contenute nei cibi, ancor oggi il trattamento standard è rappresentato dalla dieta d’esclusione, nonostante nuovi approcci terapeutici e/o farmacologici siano in fase di sperimentazione. Tra questi, “la desensibilizzazione orale sembra essere una procedura molto promettente da utilizzare in casi particolari“, sottolineano in una nota Alberto Ugazio, presidente Sip, ed Elio Novembre, responsabile della struttura di Allergologia pediatrica del Meyer di Firenze.

L’acido folico sembra che favorisca l’asma nei bambini

 L’assunzione dell’acido folico prima e durante la gravidanza è fondamentale per la salute del bambino in quanto serve per prevenire malformazioni. L’importante è non assumerlo fino alla fine della gravidanza perchè secondo un recente studio australiano, pubblicato dall’American Journal of Epidemiology, favorirebbe il rischio di sviluppare l’asma nel nascituro.
Lo studio è stato seguito da un gruppo di ricercatori dell’Università di Adelaide in Australia, coordinati dal dottor Michael Davies.

Il dottor Davies e il suo gruppo di ricerca hanno misurato la frequenza dell’asma in più’ di 400 bambini le cui madri erano state seguite fin dall’inizio della gravidanza.
Essi hanno così notato come circa il 21% dei soggetti aveva sviluppato l’asma entro i 3 anni di eta’, e la stessa percentuale aveva l’asma a 5 anni. Inoltre, i bambini le cui madri assumevano l’acido folico a termine della gestazione (dopo la 30° settimana) avevano il 25% in più di offrire d’asma a 3 anni rispetto ai bambini le cui mamme non prendevano più’ quei supplementi a fine gravidanza. Erano anche più’ alte le probabilità’ che i sintomi dell’asma continuassero fino ai 5 anni.

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