La depressione post partum è un disturbo che si manifesta immediatamente dopo la nascita del bambino, non necessariamente per motivazioni legate ai cambiamenti ormonali ma anche per tutta una serie di fattori che portano la neo mamma a non sentirsi all’altezza della situazione. Vi sono diversi livelli di depressione post partum: nei casi di depressione lieve, che viene comunemente chiamata anche baby blues, non c’è assolutamente da preoccuparsi e scompare entro una quindicina di giorni dalla nascita. Nei casi più gravi occorrerà affidarsi ad un medico esperto che saprà valutare la situazione.
Depressione post partum
A Smile for Moms: combattere la depressione in gravidanza e post partum
“A Smile for Moms“, “Un sorriso per le mamme” è il nuovo progetto di ONDa dedicato alla depressione in gravidanza e alla depressione post partum che purtroppo colpisce moltissime donne e di cui forse si parla ancora un po’ troppo poco; sicuramente si tratta di un tema molto delicato ed è per questo che iniziative come questa di ONDa sono le benvenute.
A smile for mums: un progetto per sconfiggere la depressione post partum e in gravidanza
Un progetto per ridare il sorriso alle mamme che, per colpa della depressione, non riescono a vivere con gioia la nascita del loro bambino. Circa 90 mila italiane che ogni anno combattono con la depressione in gravidanza e la depressione post partum. A loro è dedicata la campagna ‘A Smile for Moms‘, voluta dall’Osservatorio nazionale sulla salute della donna (Onda), con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei ministri e del ministero della Salute, presentata a Roma.
Neogenitori: come combattere la depressione in coppia, “In coppia si vola”
In coppia dallo psicologo, per prevenire i disagi psico-fisici della depressione post partum. Perché la nascita di un bambino può creare gravi problematiche sia nelle donne sia negli uomini e sicuramente nell’equilibrio della coppia. Così l’Eurodap (Associazione europea disturbi da attacchi di panico), scende in campo con il nuovo programma di prevenzione per la depressione post-partum: ‘In coppia si vola’.
PREVENIRE LA DEPRESSIONE POST PARTUM
“Il nostro obiettivo è quello di prevenire i danni che uno stato di depressione può causare in una neo mamma, ma anche in un neo papà, a pochi giorni dalla nascita del loro bambino“, afferma Paola Vinciguerra, psicologa, psicoterapeuta, presidente dell’Associazione. Oltre il 70% delle madri, nei giorni immediatamente successivi al parto, manifesta sintomi leggeri di depressione, una forma definita baby blues.
Mamme disperate e bimbi scomparsi: quando la maternità sconfina nella psichiatria
Voleva far credere all’amante di aver avuto un figlio da lui. Per questo Annarita Buonocore, un’infermiera di 42 anni dell’ospedale Cardarelli di Napoli, ha rapito due giorni fa un neonato al reparto di neonatologia dell’Umberto I di Nocera Inferiore, in provincia di Salerno. La donna, che aveva abortito e non aveva il coraggio di informare l’uomo che amava di aver perso il bambino, ha assicurato che questa mattina avrebbe riportato in ospedale il piccolo tenuto sotto sequestro per 10 ore. ”Non gli ho toccato un solo capello. L’ho accudito e coccolato”, ha detto alla polizia subito dopo l’arresto Annarita Buonocore, che ora si trova rinchiusa nel carcere di Fuorni, a Salerno.
Depressione post-partum e trattamento sanitario obbligatorio: favorevoli o contrarie?
Il problema della depressione post-partum va affrontato nell’ambito di un dibattito più ampio sulla legge Basaglia che regola l’assistenza psichiatrica in Italia. Ne è convinto il ministro della Salute Ferruccio Fazio, che risponde ai giornalisti sulla proposta lanciata nei giorni scorsi dai ginecologi, di applicare cioè il Tso (Trattamento sanitario obbligatorio) extraospedaliero alle forme gravi di depressione post-partum per arginare il dramma delle mamme assassine. Ma qual’è il rischio per le mamme che seguono un comune decorso di depressione post-partum di vedersi costrette ad un trattamento sanitario obbligatorio?
Depressione post-partum: a Milano corsi comunali per le neomamme
Il tempo d’appendere il fiocco alla porta, e subito scatta lo sconforto. Appena dopo il parto l’85% delle donne lamenta una forma di alterazione dell’umore. Stati d’animo altalenanti che nel 10-12% dei casi, soprattutto nei primi tre mesi dal lieto evento, si aggravano in depressione vera e propria (depressione post-partum). Rischiando di sfociare in drammi come quelli che, sempre più spesso, diventano titoli di cronaca nera. Per aiutare le neomamme inclini al ‘baby blues’ scende in campo l’assessorato alla Salute del Comune di Milano, che promuove un ciclo di incontri ad hoc contro la depressione pre e post-parto.
Niente fumo ma taglio cesareo: ritratto della mamma italiana tipo
Fumano meno, prendono acido folico e seguono i corsi pre-parto. Ma resta ancora alto e addirittura in lieve aumento il numero di tagli cesarei nel nostro Paese e quello delle ecografie. Questa la ‘fotografia’ delle abitudini delle donne italiane in gravidanza, scattata dall’Istituto superiore di sanità, grazie a un’indagine che raccoglie i dati di 25 Asl in 11 Regioni.
Dall’analisi risulta che il parto con taglio cesareo è aumentato lievemente, passando dal 32% del 2002 al 33,8% del 2008. Diminuisce, invece l’abitudine al fumo: il 68,1% delle donne in gravidanza smette di fumare e non riprende più se allatta al seno.
Educazione sessuale: è la tv che spiega il sesso al posto di mamma e papà
Almeno un adolescente italiano su dieci forgia la propria educazione sessuale in base a ciò che vede e sente in tv. E’ questo l’allarmante dato presentato dalla Società italiana di ginecologia e ostetricia (Sigo), durante il convegno nazionale dal titolo ‘Adolescenti, sessualità e media’ che si è svolto a Roma. Secondo una recente indagine internazionale, infatti, il tubo catodico è ritenuto un fondamentale canale di informazione per i nostri giovani, sempre più influenzati dai messaggi trasmessi.
Secondo la Sigo, quindi, è necessario formare i presentatori e i dj per trasmettere contenuti chiave, che permettano di vivere una sessualità più responsabile e serena ai giovanissimi.
Nursery o rooming in?
La nursery è quel locale del reparto di maternità in cui vengono tenuti tutti i neonati nati. L’accesso a questa sala è consentito solo al personale sanitario, mentre i parenti possono guardare il bambino appena nato attraverso un’ampia finestra di vetro (di solito alla mamma è permesso l’accesso in ogni momento).
La neo mamma in questo caso rimane in una camera separata in cui il piccolo le viene portato per 5-6 volte al giorno per le poppate. Terminato l’allattamento il bambino viene riportato nella nursery.