Un toccasana per il bebè, oltre che per la neomamma, avere il papà accanto subito dopo la nascita. La scelta del premier britannico David Cameron, che ha deciso di prendersi un congedo di qualche settimana per occuparsi della nuova arrivata, “dovrebbe essere un esempio illuminante per tutte quelle famiglie in procinto di avere un figlio“. Non ha dubbi al riguardo Gianni Bona, direttore della Clinica pediatrica dell’università di Novara ed ex vice presidente della Società italiana di pediatria (Sip).
“In Italia – spiega il pediatra all’Adnkronos Salute, riconoscendo che nel nostro Paese i permessi per i neopapà stentano a decollare – la genitorialità dei papà è poco conosciuta. In realtà la presenza del padre è un toccasana per la madre già in sala parto, quando il neopapà decide di assistere la compagna in una fase delicatissima per la donna“. A confermarlo anche uno studio condotto proprio dalla Clinica pediatrica diretta da Bona, “che ha mostrato – spiega il pediatra – come la presenza del partner in sala parto rinforzi e rincuori la neomamma, contrastando la temibile depressione post partum“.
diritti dei bambini
Mogli-bambine: a Herat un rifugio per le bimbe dall’infanzia violata
Giocare anche solo con una palla, correre, saltare, ricevere l’affetto di una famiglia… in una parola il desiderio di essere bimba. In Afghanistan se c’é un’infanzia violata è proprio quella delle bambine. Ad alcune viene appena dato il tempo di sbocciare, per altre le ‘esigenze’ della famiglia vengono prima e quel piccolo fiore diventa merce di scambio. A Herat c’é una casa rifugio per donne, si fa per dire, dai 10 ai 30 anni, ed è un libro aperto di storie di adolescenti troppo presto costrette a diventare donne prima dalle famiglie e poi da mariti-padroni.
Nafisa ha 15 anni. Si è sposata cinque anni fa. Ne aveva solo dieci. Suo padre l’ha scambiata con delle pecore e delle mucche. La sua famiglia l’ha promessa non come una sposa, ma come una schiava.
Tutti in campo contro il traffico di bambini: i mondiali di calcio contro il turismo sessuale
Ci sono partite che si giocano in campo, e una che serve per salvare i bambini.I mondiali di Sudafrica 2010 aprono anche una finestra sulla solidarieta’: quella della campagna di Terre des Homme che in occasione della rassegna iridata del pallone lancia ‘Tutti in campo contro il traffico di bambini‘.
Mamme disperate e bimbi scomparsi: quando la maternità sconfina nella psichiatria
Voleva far credere all’amante di aver avuto un figlio da lui. Per questo Annarita Buonocore, un’infermiera di 42 anni dell’ospedale Cardarelli di Napoli, ha rapito due giorni fa un neonato al reparto di neonatologia dell’Umberto I di Nocera Inferiore, in provincia di Salerno. La donna, che aveva abortito e non aveva il coraggio di informare l’uomo che amava di aver perso il bambino, ha assicurato che questa mattina avrebbe riportato in ospedale il piccolo tenuto sotto sequestro per 10 ore. ”Non gli ho toccato un solo capello. L’ho accudito e coccolato”, ha detto alla polizia subito dopo l’arresto Annarita Buonocore, che ora si trova rinchiusa nel carcere di Fuorni, a Salerno.
Bambini precoci: baby-coppia di 11 e 13 anni colta sul fatto a Vicenza
Li ha sorpresi la mamma di lei felici e beati che si amavano sul divano di casa: i due amanti non sono però bamboccioni che per risparmiare usano talami casalinghi ma ragazzini di 11 anni, lei, e 13 anni il “fidanzatino”. Già da anni nel resto d’Europa, con l’Inghilterra capofila, si occupa della precocità sessuale dei bambini, facendo parlare di sé per alcune iniziative che hanno sconvolto l’opinione pubblica (come la pillola gratuita per le bambine e i preservativi per i maschi nelle scuole primarie e secondarie): ora pare che il fenomeno della precocità sessuale dei bambini sia arrivata anche da noi.
Bimbi scomparsi: possibile traffico internazionale di organi
Dietro il fenomeno dei minori scomparsi in Italia, già 222 dall’inizio dell’anno secondo i dati forniti da Telefono Azzurro, potrebbe celarsi il rischio del traffico internazionale di organi. Rischio evidenziato dal presidente della Commissione parlamentare per l’Infanzia e l’adolescenza, Alessandra Mussolini, nel corso di un convegno organizzato in occasione della Giornata internazionale dei bambini scomparsi. Un’insidia ancora maggiore per i minori stranieri che arrivano nel nostro Paese privi di identità, senza accompagnatori né alcuno status giuridico.
Fumo: in arrivo nuovi divieti a tutela dei più piccoli
Nuovo giro di vite sulle norme anti-fumo, e questa volta con particolare attenzione al fumo passivo da parte dei bambini. Il Parlamento italiano si prepara ad approvare una legge che cambierà necessariamente le abitudini degli amanti delle sigarette, soprattutto se giovani, mettendoli a conoscenza dei rischi del fumo per la salute propria e per quella degli altri. A breve la Commissione Sanità del Senato, in sede deliberante, dovrebbe dare il via libera a un disegno di legge che nei suoi punti chiave prevede il divieto di vendita di sigari, sigarette e quant’altro ai minori di 18 anni, il bugiardino all’interno dei pacchetti e l’avvio di campagne informative. Ma non solo. Divieto di ‘bionde’ anche nei cortili e in tutte le zone all’aperto di scuole, ospedali e università. E non è finita. Al vaglio c’è la possibilità di vietare il fumo anche in automobile, se si è alla guida.
Pedofilia on-line: l’associazione Meter scova i siti dove si insegnano ad adescare i bambini
”Un bambino si può avere con i dolci o con la macchina. Però io non cerco solo sesso ma solo la possibilità di parlare con lui di cose molto delicate”. Questo è solo un esempio del contenuto dei blog di due movimenti pedofili scoperti in Brasile e in Portogallo dall’associazione Meter di don Fortunato Di Noto. I portali trovati dall’associazione, che contano decine di aderenti, sono stati denunciati alla polizia dei due Paesi. Nei siti si fanno domande e si offrono risposte su tutto il mondo pedofilo, indicando anche le strategie di adescamento e le testimonianze di quelli che si autodefiniscono ‘boy lover’ (amanti dei bambini) e rivendicano diritti per se stessi.
Spose-bambine: morta all’età di 13 anni a tre giorni dal proprio matrimonio
Una bambina yemenita, data in sposa all’età di tredici anni, è morta settimana scorsa a Hajjah, città a nord di Sana’a, dopo soli tre giorni di matrimonio. Secondo quanto denuncia un’organizzazione yemenita per i diritti umani, citata dal giornale arabo ‘al-Quds al-Arabi’, dal referto medico si evince che la giovanissima sposa sia deceduta “per lesioni gravissime all’apparato genitale, che hanno portato ad emorragie fatali“. Per i medici, Ilham Mahdi Shui al-Asi, è questo il nome della piccola, non era ancora pronta per il matrimonio e la violenza sessuale subita dal marito l’ha portata alla morte.