Allattamento due diversi metodi: a richiesta o a orari fissi, le due scuole di pensiero

 Per quanto riguarda l’allattamento esistono due modi diversi, vediamo quali sono e i pro e contro di ognuno.

Allattamento a richiesta: questo tipo di allattamento è adatto a tutti i bimbi che cercano il seno della mamma solo quando hanno fame. Si attacca il bimbo al capezzolo non seguendo orari stabiliti, ma ogni volta che lo richiede.

Questo sistema ha diversi vantaggi tra cui ci permette di non fare attendere eccessivamente il bimbo, in più consente un continuo svuotamento delle mammelle. Infatti è necessario alternare il seno da offrire al bebè e quando è sazio il bimbo si stacca da solo.
In più consente alla mamma di non dover contare il numero di pasti e l’intervallo tra un pasto e l’altro.

Gli svantaggi, invece sono che questo metodo è un po’ faticoso per la neo mamma, la quale è sempre impegnata in tutte le ore del giorno e della notte se capita che il bambino è vorace e sempre affamato.

Allattamento ad orari fissi: questo tipo di allattamento consiste nello scandire il numero di poppate entro uno schema ben preciso con orari ben definiti.

Gravidanza: conto alla rovescia prepariamo la valigia

 Inizia il conto alla rovescia per la nascita del nostro bambino e una importante da fare è preparare la valigia per l’ospedale, in modo da non farci trovare impreparate nel caso ci sia una nascita anticipata. Di solito tutti gli ospedali forniscono alle future mamme, in occasione dei corsi preparto o per chi ne fa richiesta, un elenco degli indumenti da portare per se e per il bambino per il periodo di degenza.

Vediamo il linea di massima quali sono.

Per la mamma: un documento d’identità, il tesserino sanitario, la cartella con tutti gli esami e le ecografie eseguiti durante tutta la gravidanza, 3 camicie da notte apribili sul davanti per facilitare l’allattamento al seno, 3 reggiseni per

Parto: la Depressione Post-Partum

 La Depressione Post-Partum è una forma di disturbo nervoso che colpisce una neo mamma su quattro a partire dal 3 o 4 giorno seguente la nascita del piccolo. La causa di questo fenomeno non è ancora ben definita, ma alcuni studi imputano l’apparizione della depressione post-partum, ai vari cambiamenti ormonali nella donna.

Purtroppo dopo la nascita del piccolo, la quantità di ormoni presenti nel sangue della neo mamma (stiamo parlano degli estrogeni e del progesterone) cala in modo brusco facendo si che tutto questo abbia ripercussioni sull’umore. Alcuni sostengono che la depressione sia più accentuata nelle donne che allattano perchè la prolattina (ormone della lattazione) inibisce la produzione del progesterone e degli estrogeni: in questo modo lo squilibrio ormonale è più accentuato.

Per altri invece una fragilità emotiva nella neo mamma è dovuta alla stanchezza sia per il parto sia per l’allattamento.

Metodi per partorire: a casa propria

 Tanto tempo fa la maggior parte dei bambini venivano alla luce in casa, oggi, invece, i figli nascono prevalentemente in ospedale. Eppure molte donne, negli ultimi anni, scelgono di partorire in casa, tra le proprie mura domestiche, nel proprio ambiente famigliare sentendosi maggiormente più a proprio agio e libere di esprimersi come vogliono.

Molto importante, però, è sapere che non tutte le mamme possono scegliere di partorire in casa. Per poterlo fare devono sussistere queste condizioni:

– la gravidanza deve procedere bene, senza complicazioni;

– il travaglio deve avviarsi tra la 37 settimana e non dopo la 42 settimana;

– il nascituro deve essere in posizione cefalica, non podalica;

– il suo peso deve essere compreso tra i 2,5 e i 4 kg.

Una volta accertate che sussistono tutte le condizioni necessarie per poter partorire in casa, la neo mamma deve contattare

I progressi dei bambini mese per mese: da zero a tre mesi

 Alla nascita un neonato come si muove?

Se il bambino è messo a pancia in su muove le braccia e le gambe in maniera scordinata e scalcia;
se lo mettiamo a pancia in giù, invece, il bambino tiene le ginocchia piegate sotto l’addome, gira la testina da una parte all’altra e prova a sollevarla ma ci riesce solo per pochi attimi;
se proviamo a metterlo seduto in piccolo non riesce perchè non riesce a sostenersi;
le manine sono chiuse a pugno.

Al terzo mese di vita che progressi ha fatto?

I suoi movimenti cominciano a diventare più regolari;
se lo mettiamo a pancia in giù vediamo che comincia ad appoggiarsi sugli avambracci e solleva la testa e il tronco;
se lo mettiamo seduto inizia a sorreggere la testa.

Sintomi della gravidanza: bruciore allo stomaco

 Durante gli ultimi mesi di gravidanza si manifesta quasi sempre questo disturbo: il bruciore allo stomaco. E’ un disturbo del tutto un comune e innocuo, anche se sfortunatamente, di solito questi inconvenienti vanno e vengono finché il bambino è nato.

Si verifica perchè l’utero si è ingrossato e quindi cerca di spingere lo stomaco un pò più in alto. In questi casi succede che lo stomaco non è più in grado di conservare al suo interno i succhi gastrici e il cibo facendo si che risalgono nell’esofago. Ed è proprio nell’esofago che si ha la sensazione di bruciore.

Allattamento al seno: come tenere il bambino

 La posizione in cui una madre allatta e il modo in cui il suo bambino prende il seno in bocca sono molto importanti, infatti la maggior parte dei problemi che insorgono durante l’allattamento sono la conseguenza di un’errata postura. Ecco allora una serie di indicazioni utili.

Per prima cosa mettetevi comode: se decidete di allattare sedute ricordatevi che è necessario tenere la schiena ben diritta per evitare un ulteriore affaticamento. Se poi preferite stare sedute su una sedia usatene una sufficientemente bassa per permettervi di appoggiare i piedi per terra. Tenete il bambino rivolto verso di voi. Sostenetegli il suo corpo in modo che il suo viso si trovi di fronte al vostro seno in modo da fare pancia contro pancia e che la sua testina sia in asse con il proprio corpo.

Ma vediamo le posizioni giuste per allattare al meglio:

 posizione seduta: innanzitutto va detto che è la più usata. La madre è seduta con il piccolo tra le braccia, la testa del bimbo si trova nella piega del gomito oppure la madre sostiene il corpo del bambino appoggiandolo lungo il suo braccio e il capo viene sorretto dalla mano della mamma. Molto importante è di ricordarsi di non chinarsi sul bambino quando gli offrite il seno, bensì avvicinatevi l’intero corpo del bambino.

Disturbi in gravidanza: la Toxoplasmosi

 La TOXOPLASMOSI è una parassitosi solitamente innocua negli esseri umani adulti, che in caso di contagio , possono accusare febbre, dolori muscolari e un leggero rigonfiamento dei linfonodi sul collo. In seguito al contagio si formano nel sangue gli anticorpi e l’adulto viene così immunizzato.

La Toxoplasmosi è però molto pericolosa per il bambino che deve nascere. Il parassita di questa malattia si trova nella carne cruda e può agire sia sugli esseri umani che sugli animali. L’uomo come il cane non espellano il parassita attraverso le feci, cosa che invece fa il gatto se già immunizzato contro questa malattia.

Per verificare il contagio sarete sottoposte ad un semplice esame del sangue (TOXO TEST) che va alla ricerca di specifici anticorpi (IgM-IgG) e consente di stabilire se si è contratta o meno la malattia, se la malattia è stata superata, se è in atto o se è stata contratta di recente.

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