Museo Egizio di Torino: tutte le iniziative di giugno per i bimbi

Finisce la scuola, inizia il divertimento… che può essere anche intelligente, culturale e più che mai emozionante. E allora perché non portare i vostri bimbi al museo egizio di Torino, che per il mese di giugno ha organizzato un programma su misura per famiglie e per bambini… Le attività si svolgono nell’ambito di tutta la settimana, ma si concentrano nel week-end per consentire alle famiglie di visitare le sale attraverso i racconti, le animazioni e i segreti che il mondo dell’antico Egitto evoca.

A casa di Kha

Sabato 11 e domenica 12 giugno alle ore 10:30 i piccoli visitatori del Museo e le loro famiglie sono invitati “A casa di Kha” per un interessante tuffo nella vita quotidiana in Egitto al tempo dei faraoni.

I bimbi dell’Amazzonia e le abilità geometriche

L’università di Harvard ha condotto uno studio su un gruppo di bimbi dell’Amazzonia: obiettivo, accertare le capacità “geometriche” dei piccoli, che non sono mai stati a scuola. Il risultato? Sembra proprio che le capacità geometriche siano innate negli esseri umani, ovvero, tutti i bambini possiedono i principi di base della geometria a prescindere dal livello di istruzione. I bimbi presi a campione per lo studio, infatti, provenivano dalla tribù dei Mundurucu e avevano tra i 7 e i 12 anni, e nonostante la mancanza totale di istruzione hanno dimostrato di comprendere i meccanismi e le funzioni dei punti, delle linee e degli angoli.

Lo studio
Lo studio è partito da un assunto del filosofo Immanuel Kant che, già nel 1700 aveva asserito che gli esseri umani hanno una comprensione intuitiva della geometria. A raccogliere l’assunto la ricercatrice Elizabeth Spelke, che ha deciso di studiare le reazioni dei piccoli amazzonici di fronte a punti da collegare con due o più linee o da unire in triangoli. Tra le “prove” a cui i bimbi sono stati sottoposti, anche una stima del valore degli angoli.
La spiegazione all’ipotesi che la geometria euclidea sia una capacità innata nella mente umana deriverebbe dunque, secondo questo studio, da capacità che l’essere umano sviluppa nel suo ambiente naturale.

Suri Cruise a 5 anni è una delle 30 donne meglio vestite del mondo

Suri Cruise, 5 anni, è una delle 30 ‘donne’ meglio vestite al mondo. Fa scandalo in Gran Bretagna la decisione della rivista femminile Glamour di includere la figlia di Tom Cruise e Katie Holmes in una classifica delle donne più alla moda, dove la piccola Suri compare al 21esimo posto, davanti a Keira Knightley, Sarah Jessica Parker, Nicole Ritchie e Jessica Alba. La rivista ha deciso di includere Suri nella sua classifica annuale perché la bambina pare abbia “uno dei guardaroba più desiderati di Hollywood” il cui valore si aggirerebbe intorno ai due milioni di sterline. La bimba è stata fotografata diverse volte con i tacchi alti, il rossetto e abiti firmati Burberry e Dolce & Gabbana, il tutto con il beneplacito di mamma e papà, che la assecondano in tutte le sue scelte.

L’occhio per la moda
La madre Katie, 32 anni, ha dichiarato che Suri ha davvero un occhio per la moda e che le consiglia come vestirsi, mentre il padre Tom non sembra più di tanto colpito dall’attenzione suscitata dalla collezione di capi della figlia.

Bimbi e computer: comportamenti a rischio più elevati per i pc-dipendenti

Gli adolescenti che stanno incollati allo schermo del computer hanno un rischio doppio di essere coinvolti in una serie di comportamenti a rischio, dal fumo al sesso non protetto, rispetto ai coetanei meno internet-dipendenti. Lo ha scoperto uno studio canadese pubblicato dal ‘Journal of Preventative Medicine’. I ricercatori della Queen’s University hanno sondato le abitudini di un gruppo di adolescenti, scoprendo che quelli che passano piu’ di 4,5 ore al giorno su internet hanno un rischio maggiore del 50 per cento di incorrere in uno dei seguenti comportamenti a rischio: fumo, alcol, uso di droghe leggere e pesanti, sesso non protetto e mancato uso delle cinture di sicurezza.

Tutti al mare: adolescenti preparati sui rischi del sole ma non si proteggono

 Sotto il sole studenti italiani bravi solo in teoria. Conoscono i rischi legati alla tintarella selvaggia, i nomi dei tumori e le loro cause, ma poco più di uno su dieci dice di proteggersi mentre il 40% non lo fa mai. Se le ragazze sono più informate dei maschi, anche loro non resistono alla tentazione di qualche lampada si troppo. A ‘fotografare’ gli adolescenti italiani è un’indagine della Clinica dermatologica dell’Università dell’Aquila, condotto attraverso dei questionari su 1.204 alunni di licei e istituti tecnici in Abruzzo.

Il Congresso nazionale Sidemast
Il lavoro verrà presentato in occasione dell’86° Congresso nazionale Sidemast (Società italiana di dermatologia medica, chirurgica, estetica e delle malattie sessualmente trasmesse), che vedrà oltre mille dermatologi a Verona dal 18 al 21 maggio. L’appuntamento cade a pochi giorni dall’Euromelanoma Day, che si tiene lunedì 16, campagna pan-Europea di informazione e screening, condotta da dermatologi di strutture universitarie, ospedaliere o che svolgono attività privata, con l’obiettivo di informare i cittadini sui tumori della pelle, promuovendone la prevenzione (info www.sidemast.org). “L’indagine è stata condotta alcuni mesi fa, tramite un questionario di dieci domande, riguardanti la conoscenza dei tumori cutanei e il comportamento nei confronti dell’esposizione solare“, spiega la professoressa Ketty Peris, direttore della Clinica Dermatologica dell’Università dell’Aquila.

Dieci bimbi su 100 hanno un’intelligenza sopra la media: la formazione agli insegnanti

 Hanno un’intelligenza superiore alla media, che si abbina spesso a un talento straordinario in una materia specifica o in un’arte. Bimbi speciali che però rischiano di crescere ai margini. Isolati dai coetanei perché ritenuti diversi, e incompresi dai grandi che li bollano come asociali, svogliati o al contrario iperattivi. I ‘piccoli geni’ non sono una specie rara. Le statistiche internazionali ne contano circa 10 ogni 100 studenti, e il dato vale anche per l’Italia dove si è attivato un network che punta a valorizzare le potenzialità di questi bambini, aiutandoli a integrarsi con gli altri e a diventare adulti equilibrati, immuni dalla ‘sindrome del leader’. Il primo passo è l’addestramento di insegnanti ‘doc’, capaci di riconoscerli, comprenderli e aiutarli a esprimersi al meglio. Per trasformare le loro doti in una risorsa per il gruppo.

Breast Milk Baby: negli Usa arriva la bambola che insegna ad allattare

 Un bambolotto disponibile in sei versioni, maschietto o femminuccia, di diverse etnie, con una caratteristica a dir poco curiosa: è stato progettato per insegnare alle bambine ad allattare un bebè. Il giocattolo si chiama ‘Breast Milk Baby‘ e sta per arrivare negli Stati Uniti, non senza critiche.

Breast Milk Baby
La notizia, rimbalzata sulla stampa americana, è infatti stata accolta dalle associazioni di genitori con preoccupazione, perché, a loro dire, il bambolotto potrebbe indurre una sessualizzazione precoce delle ragazzine.
Il giocattolo viene venduto per 89 dollari insieme a uno speciale bavaglino con due fiori in corrispondenza di dove si dovrebbero trovare i capezzoli. Lì c’è un sensore a cui attaccare il giocattolo per ‘attivare’ la reazione del bambolotto, che simula i rumori che fa un bambino quando succhia il latte materno.

Meditazione in classe: più rendimento scolastico e meno stress

I pediatri ne sono certi: un momento di quiete in classe consente ai bambini e ai ragazzi di avere meno stress e portare voti migliori nella loro carriera scolastica. Questo il risultato di un esperimento attuato tra un gruppo di studenti delle medie superiori statunitensi e portato in Italia per condividere con insegnanti, genitori e autorità scolastiche italiane la loro esperienza in materia di problemi scolastici. Alla Maharishi School di Fairfield, Iowa, da più di 30 anni nella giornata scolastica è previsto uno speciale ‘momento di quiete in classe‘ per sviluppare le potenzialità degli studenti, facilitare l’apprendimento e creare un clima più sereno.

Un momento di quiete in classe
Il metodo – sostenuto dal regista David Lynch e già adottato in una scuola di Catania – sarà illustrato a Roma in un incontro pubblico il 29 marzo (alle 16.15, al Politecnico Fandango, Via Tiepolo 13/A). Un programma che sembra dare interessanti risultati: gli studenti della Maharishi sono sempre primi in graduatoria nei test standardizzati nazionali, e in 10 anni hanno vinto 100 gare internazionali e nazionali di molte materie, tra cui scienze, matematica, risoluzione creativa dei problemi, recitazione e sport, spiegano gli organizzatori dell’evento.

Il cane che aiuta a leggere

 R.E.A.D. (Reading Education Assistance Dog), è un programma di aiuto e di incoraggiamento, nella scuola e nell’educazione, alla lettura a voce alta per bambini e ragazzi con l’ausilio di cani addestrati come dei veri e propri cani da terapia.
Il programma R.E.A.D. per l’aiuto alla lettura nei progetti di scuola ed educazione per bambini e ragazzi, è nato negli U.S.A. E ora si sta difondendo un po’ ovunque nel mondo, ma principalmente in Gran Bretagna.
I cani del progetto R.E.A.D. aiutano a leggere bambini e ragazzi con il semplice incoraggiamento, senza esprimere dei giudizi.

L.U.D.I.S.: Laboratorio Unico Didattica Intrattenimento Scientifico

 L.U.D.I.S. è una società fondata dal dott. Giovanni Fares, dalla dott.ssa Daniela Romanazzo e dalla dott.ssa Vanessa Biagiotti e costituita da un gruppo di chimici Laureati e Dottorati presso l’Università di Roma “Tor Vergata” che si propone come uno straordinario mezzo per avvicinare i bambini e i ragazzi delle scuole al mondo della Chimica, attraverso la realizzazione di spettacoli a carattere divulgativo e percorsi didattici dedicati. L’amore per la loro disciplina, dieci anni di esperienza nella divulgazione scientifica e una ricerca continua nel mondo della didattica permettono a L.U.D.I.S. di proporre spettacoli e lezioni dove la conoscenza passa attraverso la curiosità e l’entusiasmo.

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