Epidurale: un aiuto per il travaglio

L’anestesia epidurale può essere un valido aiuto durante le ore di travaglio che precedono il parto.

Il suo uso è ancora al centro di molte controversie e di opinioni contrastanti, ed è poco diffuso in Italia dove molti ospedali non garantiscono un anestesista 24 ore su 24 nonostante sempre più donne richiedano questo servizio. Il ministro Balduzzi però, da gennaio 2013 ha introdotto una legge che renda gratuita e accessibile questa pratica in tutto il territorio nazionale alle gestanti che ne faranno richiesta.

Parti cesarei e indolore in Gran Bretagna: troppi

Meno parti cesarei e indolore in Gran Bretagna per ridurre i costi e così il Royal College of Obstetricians and Gynaecologists, il Royal College of Midwives e il National Childbirth Trust hanno pensato di dare vita a delle nuove linee guida per i medici che dovranno cercare convincere le donne a partorire in modo naturale. Secondo Philip Steer, direttore responsabile del British Journal of Obstetrics and Gynaecology iniziative come queste fanno riducono le possibilità di scelta delle donne ma occorre anche ricordare che un cesareo ha un costo per il servizio sanitario pubblico inglese di 1.200 sterline e un’epidurale di circa 250 sterline: forse costi troppo elevati in un periodo di crisi economica.

Gas esilarante, per un parto senza dolore

La paura del parto è un’emozione particolarmente comune tra le future mamme, soprattutto per le donne che affrontano per la prima volta questa esperienza. Proprio per le gestanti in preda al panico arriva un aiuto per alleviare quegli inevitabili dolori dovuti alle contrazioni e alla dilatazione durante il parto: il protossido di azoto.

L’uso del Remifentanil non è sicuro…Tre medici hanno inviato una lettera di replica al Corriere della Sera

 Qualche giorno fa sul Corriere della Sera ha pubblicato un articolo intitolato “Oppio in sala parto, il dolore scompare”. Noi di mondobimbiblog abbiamo ripreso l’articolo e ne abbiamo parlato proprio ieri. L’articolo parlava dell’uso sperimentale del Remifentanil durante il travaglio e sosteneva che la sperimentazione già avviata dall’ospedale Careggi di Firenze sembrerebbe che avesse dato buoni risultati.

Sul blog “Epidurale” tre medici hanno inviato al Corriere della sera una lettera di replica in cui si esprimono le loro perplessità e le loro contrarietà a proposito del Remifentanil. Vi proponiamo care amiche di mondobimbiblog di leggervi la lettera sul blog Epidurale, intanto noi vi citiamo alcuni dei punti più salienti:

Partorire senza dolore arriva l’oppio al posto dell’epidurale

 Per tutte le donne partorire non è certo una passeggiata… Lo sanno bene le mamme che ci sono già passate… Ma adesso in loro aiuto oltre alla già nota epidurale è arrivato l’oppio. E’ stato sperimentato a Firenze all’Ospedale Careggi, il remifentanil, un oppioide solitamente usato come anestetico (solitamente usato per addormentare a chi si sottopone ad un intervento chirurgico) che adesso può essere utilizzato anche in sala parto (viene somministrato in endovena per partorire senza dolore). Tutto questo è sicuramente un sistema innovativo per l’Italia, ma già ampiamente studiato, fin dagli anni ‘90, nel Regno Unito.

Questa sperimentazione è stata condotta dal Reparto di anestesia del Dipartimento materno-infantile dell’ospedale fiorentino, guidato dalla dottoressa Anna Maria Melani. Sono oltre mille le pazienti che sono state trattate dal 2006, anno di debutto della sperimentazione. In Italia la paziente zero, è stata la stessa figlia della dottoressa Melani, che nel 2005 ha deciso di rinunciare all’epidurale e di testare questo farmaco di ultima generazione. La sperimentazione è partita ovviamente dopo che il comitato etico dell’ospedale ha dato il consenso.

Il “Birth Plan”, un piano per il parto

 Il “Birth Plan” è molto diffuso in Spagna, ma a poco a poco sta prendendo piede anche in Italia. E’ una sorta di elenco di preferenze relative alle principali aspetti dell’assistenza, dal travaglio fino ai giorni successivi alla nascita del bambino, che viene prima discusso con le ostetriche del reparto e poi allegato alla cartella clinica.

Ma come deve essere compilato? Il “Birth Plan” deve essere compilato dalla futura mamma e dal futuro papà e firmato da entrambi. L’importante è prendersi del tempo per riflettere bene su quello che ci si aspetta e poi iniziare a metterlo per iscritto. Un ottimo aiuto è parlarne durante il corso pre parto per chiarirsi bene le idee.

Ma come deve essere presentato? Il “Birth Plan” deve essere posto all’attenzione dell’ostetrica di turno, ma anche a tutto il personale del reparto di ostetricia. In alcuni ospedali viene richiesto anche di consegnare una copia alla direzione sanitaria.

Parto: l’epidurale una tecnica per farlo nascere senza dolore

 Alcune donne sono spaventate e temono di non riuscire ad assecondare il ritmo delle contrazioni oppure temono di non saper spingere. Nonostante ciò sono poche le future mamme che chiedono di partorire con l’epidurale.

Ma che cosa è l’epidurale?

L’epidurale non altro che un’anestesia locale praticata durante il parto. Consiste nell’iniezione di un prodotto attorno alla dura madre (per questo motivo, l’epidurale viene chiamata anche « peridurale »), la membrana che ricopre il sistema nervoso centrale. Solo i nervi che innervano il piccolo bacino vengono addormentati.Non appena le contrazioni diventano dolorose, il medico fa un’iniezione nella schiena mentre si è sdraiate sul fianco o sedute: mette l’ago tra due vertebre, fino a raggiungere lo spazio epidurale che avvolge il midollo spinale.
Poi, un catetere viene introdotto nell’ago che poi viene tolto. Un prodotto che anestetizza i nervi che innervano il piccolo bacino viene iniettato tramite il catetere, mentre la pressione arteriosa e il battito cardiaco della futura mamma vengono tenuti sotto controllo.

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