Le fiabe più belle: scarpette rosse

C’era una volta una povera orfana che non aveva scarpe.
La bimba conservava tutti gli stracci che riusciva a trovare finchè un bel giorno riuscì a confezionarsi un paio di scarpette rosse. Erano rozze, ma le piacevano. La facevano sentire ricca nonostante trascorresse, fino a sera inoltrata, le sue giornate a cercare cibo nei boschi.
Un giorno, mentre percorreva faticosamente una strada, vestita dei suoi stracci e con le scarpette rosse ai piedi, una carrozza dorata le si fermò accanto.
La vecchia signora che la occupava le disse che l’avrebbe portata a casa con sé e l’avrebbe trattata come una sua figlioletta.

Al via il Premio Andersen

 Giunto ormai alla sua 43 edizione, il Premio Hans Christian Andersen, la Baia delle Favole dedicato alle più belle fiabe inedite approda su internet: infatti il Bando 2010 è da oggi disponibile sul nuovo sito www.andersenpremio.it e per la prima volta sarà possibile inviare le fiabe anche via web.

Il premio, dedicato al noto scrittore di fiabe danese Hans Christian Andersen e che ha visto nel tempo giurati del calibro di Italo Calvino, Mario Soldati, Alberto Moravia, Peppino De Filippo ed Emanuele Luzzati, si divide in quattro categorie a seconda della età degli autori:
Scuola Materna (da 3 a 5 anni, in gruppo);
Bambini (da 6 a 10 anni);
Ragazzi (da 11 a 16 anni);
Adulti (oltre i 16 anni).

IL MONDO DELLE FAVOLE in mostra a Cecina, un’appuntamento da non perdere

 Fino al 24 gennaio presso la Sala delle Esposizioni della Fondazione Culturale Geiger in corso Matteotti 47 a Cecina (Livorno) c’è la Mostra IL MONDO DELLE FAVOLE, una mostra dedicata alle favole e ai miti e alla loro evoluzione, dal mondo classico a quello della comunicazione secondo tre tappe storiografiche: la favola ascoltata, la favola letta e la favola guardata.

Tutto questo in un percorso espositivo di grande effetto e pieno di sorprese per tutti i bambini e gli adulti che ci faranno visita dove troveranno testi didattici, grandi libri da sfogliare, installazioni multimediali e molto altro ancora.

Una fiaba da leggere: IL BRUTTO ANATROCCOLO

 Un giorno di primavera, di tanto tempo fa, mamma anatra covava pazientemente le sue uova sulle rive dello stagno.

Ed ecco che una a una, le uova si aprono.
Cric, crac! Ma tra i piccolini c’è un anatroccolo diverso da tutti gli altri.

-Mah…anche questo è mio figlio?- si chiede mamma anatra.

-Mai visto un anatroccolo più brutto- aggiunge la tacchina.

-E’ orribile!- continua la gallina.

Il brutto anatroccolo ascolta quelle voci e pensa:”E’ vero, sono proprio brutto!”. Piange disperato e decide così di andarsene.

Un favola da leggere: La leggenda della BEFANA

 Un giorno, i Re Magi partirono carichi di doni (oro, incenso e mirra) per Gesù Bambino.

Attraversarono molti paesi guidati da una stella, e in ogni luogo in cui passavano, gli abitanti accorrevano per conoscerli e unirsi a loro.

Ci fu solamente una vecchietta che in un primo tempo voleva andare, ma all’ultimo minuto cambiò idea, rifiutandosi di seguirli.

Una fiaba da leggere: BABBO NATALE E LA DIETA

 Si sta avvicinando il Natale e Babbo Natale è un po’ preoccupato. Si ricorda infatti che l’anno scorso ha faticato non poco a passare per il camino della casetta di Sonia. Doveva provvedere e subito!

Babbo Natale decise così di mettersi a dieta: niente pastasciutta, niente pollo al forno e neppure una di quelle buonissime torte che gli piacevano tanto …. Niente di niente!

Babbo Natale cominciava a sentirsi un po’ depresso, ma doveva resistere. Che figura ci avrebbe fatto se Sonia e i suoi genitori lo avessero trovato incastrato nel camino la mattina seguente? E peggio ancora che figura ci avrebbe fatto con tutti i bambini del mondo se incastrato nel camino di Sonia non fosse riuscito a finire il giro?

Si, si, Babbo Natale prese davvero seriamente il fatto della dieta e cominciò a mangiare insalata scondita e verdure crude tipo sedano, carote, insomma cose che non è che facciano proprio venire l’acquolina in bocca.

Una bella fiaba da leggere: LA PICCOLA FIAMMIFERAIA

 Era la fine dell’anno faceva molto freddo.

Una povera bambina camminava a piedi nudi per le strade della città.
La mamma le aveva dato un paio di pantofole, ma erano troppo grandi e la povera piccola le aveva perdute attraversando la strada.
Un monello si era precipitato e aveva rubato una delle pantofole perdute.
Egli voleva farne una culla per la bambola della sorella.
La piccola portava nel suo vecchio grembiule una gran quantità di fiammiferi che doveva vendere.
Sfortunatamente c’era in giro poca gente: infatti quasi tutti erano a casa impegnati nei preparativi della festa e la poverina non aveva guadagnato neanche un soldo.
Tremante di freddo e spossata, la bambina si sedette nella neve: non osava tornare a casa, poiché sapeva che il padre l’avrebbe picchiata vedendola tornare con tutti i fiammiferi e senza la più piccola moneta.
Le mani della bambina erano quasi gelate.

Un pochino di calore avrebbe fatto loro bene! La piccola prese un fiammifero e lo sfregò contro il muro.
Una fiammella si accese e nella dolce luce alla bambina parve di essere seduta davanti a una grande stufa!
Le mani e i piedi cominciavano a riscaldarsi, ma la fiamma durò poco e la stufa scomparve.
La piccola sfregò il secondo fiammifero e, attraverso il muro di una casa, vide una tavola riccamente preparata.
In un piatto fumava un’oca arrosto…. All’improvviso, il piatto con l’oca si mise a volare sopra la tavola e la bambina stupefatta, pensò che l’attendeva un delizioso pranzetto.
Anche questa volta, il fiammifero si spense enon restò che il muro bianco e freddo.
La povera piccola accese un terzo fiammifero e all’istante si trovò seduta sotto un magnifico albero di Natale.

Un classico delle fiabe: CAPPUCCETTO ROSSO

 C’era una volta una cara ragazzina; solo a vederla le volevan tutti bene, e specialmente la nonna, che non sapeva piu’ cosa regalarle. Una volta le regalò un cappuccetto di velluto rosso, e, poichè le donava tanto ch’essa non volle più portare altro, la chiamarono sempre Cappuccetto Rosso.

Un giorno sua madre le disse:
– Vieni, Cappuccetto Rosso, eccoti un pezzo di focaccia e una bottiglia di vino, portali alla nonna; è debole e malata e si ristorerà. Mettiti in via prima che faccia troppo caldo; e, quando sei fuori, va’ da brava, senza uscir di strada; se no, cadi e rompi la bottiglia e la nonna resta a mani vuote. E quando entri nella sua stanza, non dimenticare di dir buon giorno invece di curiosare in tutti gli angoli.
-Farò tutto per bene, – disse Cappuccetto Rosso alla mamma e le diede la mano.
Ma la nonna abitava fuori, nel bosco, a una mezz’ora dal villaggio. E quando giunse nel bosco, Cappuccetto Rosso incontrò il lupo. Ma non sapeva che fosse una bestia tanto cattiva e non ebbe paura.
– Buon giorno, Cappuccetto Rosso, – egli disse.
– Grazie, lupo.
– Dove vai cosi presto, Cappuccetto Rosso?
– Dalla nonna.
– Cos ‘hai sotto il grembiule?

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