I tre desideri

 C’era una volta una volpe che molto affamata. Non aveva catturato nessuna preda da tre giorni e la sua proverbiale furbizia stava cominciando a essere messa un po’ troppo alla prova. A forza di andare a caccia, finalmente vede un uccellino. E’ piccolo, piccolo, ma per una che ha fame va bene. “Almeno mi calma i morsi della fame” pensa la volpe. Capendo di non avere scampo, l’uccellino comincia a parlarle. “Se non mi mangi posso soddisfare tre voglie: quella di formaggio, quella di olio e quella di ridere” le dice l’animaletto. “Smetti di parlare e comincia a farmi vedere che quello che mi hai promesso è vero” risponde la volpe.

Nocciolino

 C’era una volta una coppia di sposi. Avevano una casa in campagna e coltivavano la terra. Il loro unico dispiacere era quello di non avere figli. Un giorno pero’ nacque un bambino. Era piccolo piccolo, tanto da stare in una mano. Papa’ e mamma lo chimarono Nocciolino. “Crescera’”, dice va la gente, ma il bambino rimaneva sempre minuto e piccolino. Il padre faceva fatica ad ammetterlo, ma era un po’ deluso. “Come potro’ farlo lavorare nei campi” pensava. “Non riesce nemmeno ad arrivare al giogo dei buoi”. Una notte il bambino comincio’ a sentire degli strani rumori. Si alzo’ dal lettino minuscolo e ando’ a vedere.

La Leggenda di Lady Bruna -parte seconda-

 Combatterono finché nessun uomo adulto dei Lanart e dei Leynier rimase in vita con l’eccezione di alcuni fanciulli. Fu in quel tempo che Kennard Leynier morì e fu sepolto nel cimitero di Hali e sulla sua tomba Margali annunciò che aspettava un figlio di Kennard e che l’erede sarebbe nato entro sei mesi da allora.
E quando Kennard fu sepolto, Domenic tornò ad Armida e disse all’anziano Cathal Leynier, che nel frattempo era diventato Reggente del Dominio per conto di Margali, anche se aveva raggiunto l’età di cento anni e non poteva comandare la Guardie come i Leynier di Armida facevano aquei tempi.

Le Fate Bianche

 C’erano una volta due sorelle di cui nessuno sapeva l’età. Passavano le loro giornate filando e cantando. Alcune donne del paese avevano ricevuto in dono dalle due fate bianche una matasse di lino. Le donne beneficate godevano del privilegio di possedere matasse inesauribili; ma dovevano lavorare ogni giorno, comprese le feste, anche solo per pochi minuti. E guai se si lamentavano o filavano controvoglia, perché tutto scompariva e il lavoro di mesi andava in fumo. nel paese abitava una donna molto ambiziosa. Aveva tre belle figlie e un marito che considerava di posizione sociale non abbastanza elevata. Ma un giorno l’uomo, con imbrogli, era riuscito a fare un buon affare.

Perché il sole vive in cielo?

 Il mare ha sempre vissuto sulla terra, dove ci sono vallate e depressioni del terreno, ma il sole non vive in cielo da sempre. Un tempo il sole era appoggiato sulla cima di una montagna. Il sole e il mare erano buoni amici. Spesso il sole scendeva dalla montagna e andava a far visita al mare e i due passavano del tempo a divertirsi insieme. Il sole chiedeva spesso al mare di andare a fargli visita a casa sua, sulla cima della montagna, ma il mare non ci andava mai. Dopo un po’ il sole comincio’ a offendersi per il comportamento del mare e si arrabbio’. “Perché non vuoi venire a casa mia? Io sono un buon ospite, la mia casa e’ grande e ho abbastanza cibo da offrirti.

La figlia del mago

 Il mago Saro aveva una figlia da maritare. La ragazza era bella ma triste, perché il padre non le faceva mai incontrare i ragazzi che andavano a trovarla, anzi li faceva scomparire. In paese la voce girava, ma il giovane Alessio volle provare ugualmente a incontrare la fanciulla. Sulla via incontrò un vecchio che gli diede un consiglio: “Il sentiero che arriva al castello è pieno di trappole. Per non caderci dentro, appena arrivato osserva la figlia del mago che passeggia. Avvicinati, seguendo i suoi passi”. Alessio fece così e appena arrivato al castello, il mago si complimento’ per la sua furbizia. “Domani farai una seconda prova” gli disse. E infatti, l’indomani mattina si trovo’ davanti un cavallo selvaggio da domare. Ma Alessio sapeva che il cavallo era in realtà il mago. Lo sapeva perché la notte prima, la figlia del mago era andata da lui e glielo aveva rivelato.

Perché esistono il giorno e la notte

 In un tempo lontano non esisteva la divisione tra giorno e notte, c’era sempre luce e non diventava mai buio. In quel tempo, c’era un villaggio nel quale tutte le donne avevano un figlio, tranne una. Lei aveva un grande desiderio di maternità, ma tutto quello che poteva fare era vedere che le altre donne accudivano bimbi e bimbe. Molte mamme la insultavano e la emarginavano, pensando che incarnasse il diavolo. “Devi essere una persona malvagia, se li dei non ti concedono la gioia di un figlio” le dicevano. Lei sapeva di non essere più cattiva di chiunque altro e volle tentare una cura per rimanere incinta.

La vecchina

 C’era una volta un re molto giovane, che voleva per moglie la più bella fanciulla del mondo. Quando seppe che questa era la figlia di un ciabattino, parti’, in compagnia di un servitore, per andare a conoscerla. Durante il suo viaggio incontro’ una vecchina che chiedeva l’elemosina e che cadde a terra spinta dal cavallo del re. Il servitore la soccorse e le diede le poche monete che aveva in tasca. Lei in cambio gli regalo’ un anellino. Quando giunsero a casa del ciabattino, il re vide la ragazza, che era veramente la più bella del mondo. E senza perder tempo la chiese in moglie. “Mia figlia – disse l’uomo – sposerà solo chi le farà sentire una puntura al dito mignolo”. Il re volle tentare e si fece presentare la ragazza.

La principessa bugiarda

 C’erano una volta un re e sua figlia. La ragazza era talmente bugiarda che non se ne trovava un’altra come lei in tutto il regno. Il padre decise che se avesse trovato un ragazzo in grado di farle dire la verità, egli avrebbe avuto la principessa in moglie e metà del regno da governare. Il re volle che il suo messaggio arrivasse a tutti i ragazzi dell’età di sua figlia. Mandò in tutto il regno e anche fuori, dei soldati a cavallo che dovevano diffondere il bando. Da qual giorno in poi, furono centinaia i ragazzi che chiedevano udienza dal re per incontrare la principessa. Molti tentavano di cambiare il carattere della ragazza, ma nessuno ci riusciva.

Arianna e Flo

 C’era una volta una bimba che si chiamava Arianna. La piccola abitava in una grande casa in campagna. La sua cameretta aveva due ampie finestre con vista sul giardino. Ogni mattina, Arianna aveva un piacevole risveglio. Flo, il suo gatto nero saltava sul lettino e con una zampetta le toccava la guancia rosa. Se la bimba non si svegliava, Flo cominciava a miagolare. Davanti a tanta insistenza, nessuno potrebbe continuare a dormire. Infatti la bambina si svegliava ogni giorno al mattino presto e appena apriva gli occhi, vedeva gli occhioni gialli spalancati del suo micio. Ma Flo non era l’unico amico a quattro zampe di Arianna.

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