Le donne in dolce attesa sono quelle più esposte ai pericoli della contaminazione da sostanze tossiche, presenti purtroppo nella maggior parte degli oggetti della nostra quotidianità: proprio per tale ragione dovrebbero fare molta attenzione a ciò che toccano, onde evitare che tali sostanze chimichepossano rivelarsi tossiche per il feto. A renderlo noto sono i ricercatori del Royal College of Obstetricians and Gynaecologists (Rcog) in una pubblicazione scientifica su ‘Chemical exposure pubblicata i giorni scorsi. Gli esperti ritengono che il principio di precauzione, anche in assenza di evidenze certe sui rischi, sia fondamentale per le donne che aspettano un figlio e per quelle che allattano i bimbi al seno.
Gravidanza a rischio
Possibile legame tra nascita pretermine e morte precoce
Il timore che accomuna quasi tutte le future mamme è quello di non riuscire a portare a termine la gravidanza o meglio di non arrivare alla 37esima settimana di gestazione. Un parto che avviene dopo la 36esima settimana viene considerato abbastanza sicuro per il feto mentre se inferiore alla 34esima settimana è un parto pretermine.
Farmaci antidolorifici pericolosi in gravidanza
Il rischio di aborto è uno dei principali timori di molte donne in dolce attesa. L’evento si presenta durante i primi tre mesi di gestazione, in particolare dalla diciottesima-ventesima settimana. Le cause principali che portano ad un’interruzione di una gravidanza sono numerose.
Aborto spontaneo: un test può prevederlo?
L’aborto, ovvero l’interruzione di una gravidanza, è uno dei timori più frequenti di molte donne incinte, un evento particolarmente ricorrente durante una gravidanza. Nella maggior parte dei casi, la causa di un aborto non viene riconosciuta ma molto spesso può essere dovuta a varie patologie come ad esempio l’ipertensione arteriosa, malformazioni uterine, diabete. Un test innovativo, sperimentato da un team di ricercatori del St. Mary Hospital di Manchester, sarebbe in grado di prevenire un aborto spontaneo.
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Detenute di Trieste tentano la gravidanza con il seme dei colleghi
Alle carceri del Coroneo di Trieste alcune detenute avrebbero tentato di rimanere incinte con il seme ‘donato’ dai ‘colleghi’ maschi per usufruire delle misure alternative alla detenzione per le donne in attesa di un bambino. Lo sostiene un servizio del ‘Piccolo’ secondo il quale gli uomini lancerebbero il seme dalle finestre, racchiuso in un guanto, alle donne in attesa durante l’ora d’aria.
Il Coroneo e’ forse l’unico carcere italiano ad ospitare, nella stessa struttura, detenuti maschi e femmine.
Il rischio di malattie
Il direttore dell’istituto, Enrico Sbriglia, in aspettativa per motivi elettorali, ha ammesso la questione. ”Dopo essermi consultato con alcuni medici – ha detto – ho ritenuto doveroso segnalare alla Procura quanto accadeva, visti anche i rischi di trasmissione di malattie, per tutelare la salute di queste donne”.
Rapporti in gravidanza: sicurezza e conseguenze
Fare sesso in gravidanza è generalmente “sicuro” e presenta “poche complicanze”. Il ‘via libera’ alla sessualità anche per le mamme in attesa arriva da un documento pubblicato sul ‘Canadian Medical Association Journal’ da un gruppo di ricercatori canadesi, basato sull’analisi delle evidenze disponibili. Fra i possibili, benché rari, rischi legati ai rapporti sessuali col pancione ci sono: parto prematuro, infiammazione pelvica, emorragia (nel caso di placenta previa) e trombi. Benché lo ‘stop al sesso’ oggi venga raccomandato alle donne a rischio di parto prematuro, i dati in questo campo “sono contraddittori e limitati”. Le future mamme con infezioni ginecologiche e rapporti frequenti risulterebbero dunque a basso rischio di parto prematuro, mentre per le donne ad alto rischio (ad esempio quelle che aspettano più di un bebè, o con precedenti di parto prematuro) i dati a sostegno della raccomandazione di evitare i rapporti sono ancora limitati.
Parto prematuro: aspartame sotto accusa
Nuovi sospetti per l’aspartame, dolcificante contenuto in diversi prodotti light, dolciumi e alimenti per l’infanzia, che già in passato è stato al centro di polemiche come presunto responsabile di danni alla salute. Uno studio italiano sui topi rilancia l’accusa di provocare il cancro, indicando un significativo aumento di tumori al fegato e al polmone. Mentre una ricerca danese su circa 60 mila donne, recentemente pubblicata sull”American Journal of Nutrition’, dimostra che il prodotto aumenta i rischi di parto prematuro. Due lavori scientifici che, in Francia, l’Agenzia nazionale per la sicurezza alimentare (Anses) ha deciso di valutare attentamente. Un esame che potrebbe portare le autorità d’Oltralpe a raccomandazioni sul consumo del dolcificante.
Mamme bambine: secondo parto a 13 anni in Puglia a distanza di pochi giorni
Un’altra ragazzina non ancora quattrordicenne ha portato avanti la gravidanza e ha partorito in provincia di Bari. E’ il secondo caso in pochi giorni che si verifica in Puglia dopo
Quando arriva il fratellino? Meglio aspettare almeno un anno per evitare rischi di autismo
Meglio non avere troppa fretta nel dare un fratellino o una sorellina al proprio figlio. Le donne che mettono al mondo un bambino entro soli 12 mesi da una precedente gravidanza espongono infatti il loro secondo bebè a un rischio triplo di autismo, suggerisce uno studio portato avanti su 663 mila famiglie californiane da un team della Columbia University di New York (Usa), pubblicato sulla rivista ‘Pediatrics’.
Il tempo per riprendersi
L’indagine conferma che l’organismo femminile ha bisogno di un giusto periodo di tempo per riprendersi dai nove mesi di gestazione e che rimanere incinta troppo presto comporta pericoli non indifferenti. Ricerche precedenti avevano già dimostrato che due gravidanze troppo ravvicinate fra loro provocano rischi di parto prematuro e di basso peso del secondo bimbo alla nascita.