Allattamento: come si prepara il latte artificiale

 E’ molto importante preparare il biberon con la massima igiene, con precisione e attenzione, senza avere fretta, in modo da offrire al bambino un alimento corretto sotto tutti i punti di vista.

Ecco il metodo corretto per evitare di fare degli errori.

Vediamo come procedere:
– lavare accuratamente le mani,
– utilizzare biberon, tettarelle e quanto serve sterilizzati (si può sterilizzare a freddo con le apposite soluzioni disinfettanti oppure a caldo facendoli bollire per un quarto d’ora o utilizzare gli sterilizzatori a caldo,
– preparare il latte.

LATTE IN POLVERE:
– versare nel biberon la giusta quantità di acqua (oligominerale non gasata) e scaldatela a bagnomaria o nello scaldabiberon o nel forno a microonde, alla temperatura di 30-40 gradi, in modo che il latte si sciolga e non formi grumi,
– aggiungere i misurini in polvere secondo le indicazioni riportate sulla confezione del latte, i misurini devono essere pieni e rasi , la polvere non va compressa, l’eccedenza va eliminata con la lama di un coltello.
Di solito ogni 30 gr di acqua va aggiunto un misurino di polvere,
– chiudere il biberon e agitare energicamente,

Gravidanza: conto alla rovescia prepariamo la valigia

 Inizia il conto alla rovescia per la nascita del nostro bambino e una importante da fare è preparare la valigia per l’ospedale, in modo da non farci trovare impreparate nel caso ci sia una nascita anticipata. Di solito tutti gli ospedali forniscono alle future mamme, in occasione dei corsi preparto o per chi ne fa richiesta, un elenco degli indumenti da portare per se e per il bambino per il periodo di degenza.

Vediamo il linea di massima quali sono.

Per la mamma: un documento d’identità, il tesserino sanitario, la cartella con tutti gli esami e le ecografie eseguiti durante tutta la gravidanza, 3 camicie da notte apribili sul davanti per facilitare l’allattamento al seno, 3 reggiseni per

Parto: la Depressione Post-Partum

 La Depressione Post-Partum è una forma di disturbo nervoso che colpisce una neo mamma su quattro a partire dal 3 o 4 giorno seguente la nascita del piccolo. La causa di questo fenomeno non è ancora ben definita, ma alcuni studi imputano l’apparizione della depressione post-partum, ai vari cambiamenti ormonali nella donna.

Purtroppo dopo la nascita del piccolo, la quantità di ormoni presenti nel sangue della neo mamma (stiamo parlano degli estrogeni e del progesterone) cala in modo brusco facendo si che tutto questo abbia ripercussioni sull’umore. Alcuni sostengono che la depressione sia più accentuata nelle donne che allattano perchè la prolattina (ormone della lattazione) inibisce la produzione del progesterone e degli estrogeni: in questo modo lo squilibrio ormonale è più accentuato.

Per altri invece una fragilità emotiva nella neo mamma è dovuta alla stanchezza sia per il parto sia per l’allattamento.

I progressi dei bambini mese per mese: da zero a tre mesi

 Alla nascita un neonato come si muove?

Se il bambino è messo a pancia in su muove le braccia e le gambe in maniera scordinata e scalcia;
se lo mettiamo a pancia in giù, invece, il bambino tiene le ginocchia piegate sotto l’addome, gira la testina da una parte all’altra e prova a sollevarla ma ci riesce solo per pochi attimi;
se proviamo a metterlo seduto in piccolo non riesce perchè non riesce a sostenersi;
le manine sono chiuse a pugno.

Al terzo mese di vita che progressi ha fatto?

I suoi movimenti cominciano a diventare più regolari;
se lo mettiamo a pancia in giù vediamo che comincia ad appoggiarsi sugli avambracci e solleva la testa e il tronco;
se lo mettiamo seduto inizia a sorreggere la testa.

Guida e consigli per il neonato: l’interpretazione del pianto

 Il pianto di un neonato e’ sicuramente la prima forma di linguaggio per attirare l’attenzione su di se, per potersi mettere in comunicazione con chi si prende cura di lui o per scaricarsi da qualche tensione. Infatti egli reagisce in modo diverso alle varie situazioni. Ma con il passare del tempo gli stessi genitori, una volta entrati in sintonia con il bimbo, imparano a capire e dare il sostegno che gli serve.

Anche se non esistono delle vere e proprie regole per l’interpretazione di questi strilli, proviamo a diversificare i vari modi:

-il pianto per fame o sete che il bambino lo segnala con un pianto di allarme e lo interromperà non appena gli si porge il capezzolo o il biberon;

-il pianto per dolore che è facilmente riconoscibile perchè ha un timbro disperato e straziante;

-il pianto da disagio, stanchezza o fastidio è solitamente un pianto di sconforto o lamentoso;

-il pianto di necessità è perchè il bambino vuole essere coccolato;

Guida e consigli per il neonato: il ciuccio

 Per tutti i neonati l’atto di succhiare avviene in modo spontaneo. Ciò non significa che obbligatoriamente devono succhiare il ciuccio, alcuni preferiscono il dito: entrambi hanno lo scopo di calmare il bimbo e lo aiutano ad affrontare le situazioni di difficoltà.

Ma non e’ tutto qui: il succhiare per il bimbo rappresenta sia il piacere del contatto umano, sia rappresenta uno strumento essenziale di esplorazione visto che tutto ciò che gli interessa o che attira la sua attenzione chiama in gioco la sua bocca. Quindi la bocca diventa per lui l’organo più sensitivo , più importante dato che succhia per amare e per conoscere.

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