La Fecondazione in vitro è una tecnica di inseminazione artificiale che si basa sul prelievo di ovociti per via vaginale e sulla loro successiva fecondazione in laboratorio, utilizzando gli spermatozoi del partner o di un donatore anonimo, o gli ovociti di una donatrice. Una volta che la fecondazione è avvenuta fino a tre embrioni vengono contemporaneamente trasferiti nell’utero della donna, affinchè ne avvenga lo sviluppo: da lì una volta che gli embrioni attecchiscono, inizierà lo sviluppo del feto e la gravidanza della donna.
inseminazione artificiale
Fecondazione artificiale: la legge 40 viene ridiscussa
La prima sezione del Tribunale civile di Firenze ha sollevato il dubbio di costituzionalità sulla norma della legge sulla fecondazione artificiale (legge 40) con la quale si vieta alle coppie sterili di accedere alla fecondazione eterologa, quindi utilizzando ovuli o seme donati da persone esterne alla coppia. Lo comunicano gli avvocati Filomena Gallo e Gianni Baldini, che assistono una coppia che aveva presentato la richiesta, in seguito a un “problema di sterilità maschile causato da una cura farmacologica eseguita quando il paziente aveva 13 anni“, dice Gallo all’Adnkronos Salute. Torna quindi alla Corte Costituzionale la legge 40 sulla fecondazione assistita.
Inseminazione artificiale: una coppia di lesbiche aspetta 5 gemelli in Australia
Una coppia di lesbiche è in attesa di 5 gemelli per dicembre in Australia, senza aver fatto ricorso alla fecondazione in vitro (la Fivet, tecnica di procreazione medicalmente assistita più ‘a rischio’ di parti gemellari), ma dopo una semplice inseminazione artificiale. Un intervento per cui hanno scelto di utilizzare lo sperma di un americano che è già il padre biologico della loro primogenita, Lilly. Una gravidanza plurigemellare speciale e rarissima, che si verifica una volta su 60 milioni. Protagoniste della storia sono la 27enne Melissa Keevers e la 21enne Rosemary Nolan, diventata mamma di Lilly l’anno scorso. Ora è la Keevers ad avere il pancione e afferma felice: “C’è voluto tanto tempo per rendermi conto di cosa stava succedendo, adesso sono emozionata“.
Piacere, sono un po’ incinta: Jennifer Lopez al cinema con un film su maternità e inseminazione
Dopo aver dato alla luce i gemellini Emme e Max, Jennifer Lopez torna sul grande schermo con un film sulla maternità. In Piacere, sono un po’ incinta l’attrice latino-americana interpreta Zoe, una single che decide di fare ricorso all’inseminazione artificiale per sopire l’insistente ticchettio del suo orologio biologico. Uscita dalla clinica della fertilità, Zoe incontra Stan (Alex O’Loughlin), che sembra avere tutte le carte in regola per essere l’uomo della sua vita; i due cominciano a frequentarsi e man mano che gravidanza e relazione procedono verso un happy ending, la futura mamma cercherà in tutte le maniere di nascondere al suo neo compagno pancione e crisi ormonali. Non è la prima volta che Hollywood accende i riflettori sul desiderio di maternità.
Inseminazione artificiale: quando le mamme sono due
Una coppia omosessuale di due giovani donne di Siena avrà un bambino, concepito in seguito a un intervento di inseminazione artificiale eseguito in Danimarca. A raccontare la storia di Margherita e Sara è il ‘Corriere di Siena’, che ha intervistato una delle due donne. “Il bambino che avremo è fortemente voluto e sarà amato da due persone che a loro volta si amano – dice Sara -. Esistono al mondo troppi bambini non voluti e poco amati che avendo un padre ed una madre sono più accettati rispetto al nostro. In quel caso è visto come un gesto d’amore, se lo fanno due donne invece viene visto come un gesto pieno di egoismo“.