Molti anni fa, la pianura occidentale del Sichuan conobbe una siccità così grave che gli alberi morivano, i giovani virgulti ingiallivano, le risaie si spaccavano, i laghi mostravano il loro fondo e i raggi di un sole rosso fuoco brillavano ogni giorno sulla terra.
In un piccolo villaggio, al bordo di una rapida, abitava una famiglia. La madre, che si chiamava Madre Nie, aveva più di quarant’anni e suo figlio Nie Lang ne aveva quattordici. Essi affittavano un campo, ma i pochi dou¹ di cereali che restavano non erano sufficienti, dopo aver pagato l’affitto restava poco: Nie Lang doveva andare a raccogliere la legna per il fuoco e delle erbe per venderle; molto sincero, laborioso e saggio, era sempre pronto ad aiutare i vicini. Se la intendeva bene con i bambini del villaggio e il suo migliore amico si chiamava Changsheng.
Libri per bambini
Le fiabe più belle: La fanciulla che calpestò il pane
Hai certamente sentito parlare di quella fanciulla che calpestò il pane per non sporcarsi le scarpe, e delle sofferenze che dovette subire. È una storia scritta e stampata.
Era una bambina povera, orgogliosa e superba; c’era in lei un fondo cattivo, come si dice. Da piccolina aveva come divertimento quello di catturare le mosche e di strappar loro le ali riducendole a animaletti striscianti. Prendeva il maggiolino e lo scarabeo, li infilzava con uno spillo e poi metteva una fogliolina verde o un pezzetto di carta tra i loro piedi, così il povero animale vi si afferrava e si rigirava senza posa per cercare di liberarsi dall’ago.
Le fiabe più belle: L’oca d’oro
C’ era un uomo che aveva tre figli, il più giovane lo chiamavano lo Sciocco ed era disprezzato e deriso in ogni occasione.
Accadde che il maggiore andò nel bosco a far legna e prima di uscire di casa la madre gli diede una bella frittata e una bottiglia di vino per calmare la fame e la sete. Arrivato nel bosco, incontrò un omino, tutto grigio, che lo salutò e gli disse:
“Dammi un pezzettino della tua frittata e fammi bere un goccio di vino. Ho tanta fame e tanta sete”.
Il figlio furbo rispose: “Se ti dò la mia frittata e il mio vino non ne ho per me. Vattene per la tua strada”. Abbandonò l’omino e se ne andò.
Le fiabe più belle: il secondo viaggio di Sinbad il marinaio
Sappiate, fratelli miei, che io vivevo, come vi ho detto ieri, una vita serena ed agiata e non mi mancava nulla, fino a che un giorno nell’animo mio tornò a nascere il desiderio di viaggiare nei paesi degli uomini visitando isole e città nuove. Una volta che tale desiderio si fu insinuato nell’animo mio, non ebbi pace fino a che non presi la decisione. Raccolsi tutto il denaro liquido che avevo in casa, acquistai gran copia di merci e di provviste e scesi sulla riva del Tigri, dove vidi, in procinto di salpare, una bella nave nuova di zecca, con grandi vele di tela robusta, bene attrezzata ed equipaggiata. Insieme con altri mercanti salii a bordo, dopo aver fatto caricare tutte le mie merci, e quello stesso giorno salpammo le ancore.
Le fiabe più belle: Il gigante egoista
Tutti, i giorni, finita la scuola, i bambini andavano a giocare nel giardino del gigante.
Era un giardino grande e bello coperto di tenera erbetta verde. Qua e là sulla erbetta, spiccavano fiori simile a stelle; in primavera i dodici peschi si ricoprivano di fiori rosa perlacei e, in autunno, davano i frutti. Gli uccelli si posavano sugli alberi e cantavano con tanta dolcezza che i bambini sospendevano i loro giochi per ascoltarli.
-Quanto siamo felici qui!- si dicevano.
Un giorno il gigante ritornò. Era stato a far visita al suo amico, il mago di Cornovaglia, e la sua visita era durata sette anni.
Alla fine del settimo anno, aveva esaurito quanto doveva dire perché la sua conversazione era assai limitata, e decise di far ritorno al castello. Al suo arrivo vide i bambini che giocavano nel giardino. -Che fate voi qui?- esclamò con voce burbera, e i bambini scapparono.
Le fiabe più belle: Raperonzolo
C’erano una volta un uomo e una donna, che già da molto tempo desideravano invano un figlio; finalmente la donna poté sperare che il buon Dio esaudisse il suo desiderio.
Sul di dietro della casa c’era una finestrina, da cui si poteva guardare in un bellissimo giardino, pieno di splendidi fiori ed erbaggi; ma era cinto da un alto muro e nessuno osava entrarvi, perché apparteneva ad una maga potentissima e temuta da tutti.
Un giorno la donna stava alla finestra e guardava il giardino; e vide un’aiuola dov’erano coltivati i più bei raperonzoli; e apparivano cosi freschi e verdi, che le fecero gola e le venne una gran voglia di mangiarne. La voglia cresceva ogni giorno; ma ella sapeva di non poterla soddisfare e dimagrì paurosamente e divenne pallida e smunta.
Le fiabe più belle: il primo viaggio di Sinbad il marinaio
Durante il regno del califfo Harùn ar-Rashìd, Emiro dei credenti, viveva nella città di Baghdad un uomo chiamato Sindbad il Facchino, il quale era molto povero e per guadagnarsi da vivere portava dei carichi sopra la testa.
Ora avvenne che un giorno di gran caldo, mentre trasportava una cesta assai pesante che lo faceva sudare e faticare moltissimo, il povero Sindbad si trovò a passare davanti alla porta di una ricca dimora. La strada davanti alla casa era stata spazzata e innaffiata e dal giardino veniva un delizioso venticello.
Le fiabe più belle: le tre filatrici
C’era una volta una ragazza che era assai pigra e non voleva filare e la madre poteva dirle quello che voleva, ma non riusciva a convincerla.
Alla fine la madre perse la pazienza e cominciò a picchiarla, che la ragazza cominciò a piangere forte.
Allora accadde che la Regina passasse proprio di là e udì il pianto, si fermò, entrò in casa della ragazza e chiese alla madre perché picchiasse sua figlia tanto che si sentivano gli urli fino fuori sulla strada.
La donna si vergognò del fatto di dover far sapere quanto sua figlia fosse pigra e disse:
“Non riesco a farla smettere di filare, vuole solo e soltanto filare e io sono povera e non riesco a procurarle la canapa”.
Le fiabe più belle: il pesciolino d’oro
Sul mare-oceano, sull’isola di Bujan, c’era una volta una piccola casetta, un’ izba decrepita. In questa izba vivevano un vecchio con la sua vecchietta. Vivevano in grande povertà: il vecchio fabbricava le reti e andava al mare per prendere i pesci. Ne prendeva solo quanto ne bastava per il vitto quotidiano.
Una volta, chissà come, il vecchio gettò la sua rete, cominciò a tirare e si accorse che era molto pesante, come mai gli era capitato.
Tira e tira, riuscì a tirar fuori la rete. Guardò: la rete era vuota; c’era in tutto un pesciolino, ma non un semplice pesciolino: era un pesciolino tutto d’oro.
Le fiabe più belle: Il gatto con gli stivali
C’era una volta in un paese lontano un povero vecchio mugnaio.
L’uomo aveva tre figli e per farli crescere aveva ormai speso tutti i suoi risparmi; i suoi unici beni erano un vecchio mulino, un asino ed un gatto grigio.
Il mugnaio era molto vecchio ed un giorno, sentendosi ormai vicino alla morte, radunò i suoi ragazzi e gli disse:
“Miei cari, voglio dividere tra di voi i miei averi. A te, che sei il più grande, lascio il mulino. A te invece l’asino e a te, che sei il più piccolo, lascio il mio amato gatto.”
Pochi giorni dopo il mugnaio morì.
Il giovane che aveva avuto in eredità il gatto non era per nulla soddisfatto.
“Non è giusto”, si lamentava, “i miei fratelli possono mettersi d’accordo, lavorare e guadagnarsi da vivere con il mulino e l’asino, ma io che cosa ci faccio con un gatto? Potrei solo mangiarmelo e poi cucirmi un bel manicotto con il suo pelo per scaldarmi le mani d’inverno!”