L’età giusta per una gravidanza

Si dice che non esiste un’età giusta per una gravidanza, che il desiderio di essere mamme e di poter coronare questo sogno va oltre al fattore anagrafico: ma ci sono studi che dimostrano come invece l’età influisca abbastanza sulla possibilità di avere una gravidanza serena e un parto senza complicazioni. Insomma, pare proprio che l’eta’ sia un fattore di rischio per il buon esito di una gravidanza. Essere molto giovani o troppo in là con gli anni per avere un figlio rende le cose più difficili.

Il momento giusto per partorire: ecco lo studio

Un nuovo studio pubblicato sul Journal of Obstetrics & Gynecology pare che abbia individuato il momento giusto per partorire: lo studio afferma che il momento ottimale per partorire sia da ridefinire in base a ogni singolo caso, ovvero ogni donna avrebbe un tempo a se stante, diverso dalle altre.  Lo studio parte della considerazione secondo cui nei parti tra le 37-38 settimane di gravidanza vi è un maggior numero di nati morti, rispetto alle morti neonatali. La dottoressa Alicia Mandujano e colleghi del MetroHealth Medical Center Case Western Reserve University di Cleveland hanno utilizzato i dati ricavati dal National Center for Health Statistics al fine di valutare quale potesse essere l’età gestazionale ottimale per partorire.

Guida gravidanza: settimo mese

Per la rubrica Guida gravidanza oggi vedremo il settimo mese di gravidanza è quello che va da 26+3 a 30+4 settimane: con il settimo mese inizia anche l’ultimo trimestre di gravidanza.

SETTIMO MESE: COSA FARE

Se non avete ancora fatto acquisti per il piccolo questo è il momento giusto; è importante sia per la mamma che per la coppia restare calmi. Immagino che se siete alla prima gravidanza potrebbe essere difficile: ricordatevi sempre che per tutti i nove mesi (e anche dopo) potete sempre rivolgervi al ginecologo, ad un’ostetrica anche per dei piccoli dubbi.

Neonatologia, cos’è e com’è nata

La neonatologia è una recente specializzazione nel ramo della pediatria che si attua negli ospedali dove è presente un reparto di Terapia Intensiva Neonatale (TIN). Un neonatologo si occupa principalmente della cura di neonati prematuri e di bambini nati a termine ma con infezioni, malformazioni, asfissia neonatale, ritardo della crescita in fase intrauterina e di tutti i casi in cui il nascituro necessiti di interventi che vanno oltre il normale accudimento post natale.

Possibile legame tra nascita pretermine e morte precoce

Il timore che accomuna quasi tutte le future mamme è quello di non riuscire a portare a termine la gravidanza o meglio di non arrivare alla 37esima settimana di gestazione. Un parto che avviene dopo la 36esima settimana viene considerato abbastanza sicuro per il feto mentre se inferiore alla 34esima settimana è un parto pretermine.

Parto prematuro: aspartame sotto accusa

 Nuovi sospetti per l’aspartame, dolcificante contenuto in diversi prodotti light, dolciumi e alimenti per l’infanzia, che già in passato è stato al centro di polemiche come presunto responsabile di danni alla salute. Uno studio italiano sui topi rilancia l’accusa di provocare il cancro, indicando un significativo aumento di tumori al fegato e al polmone. Mentre una ricerca danese su circa 60 mila donne, recentemente pubblicata sull”American Journal of Nutrition’, dimostra che il prodotto aumenta i rischi di parto prematuro. Due lavori scientifici che, in Francia, l’Agenzia nazionale per la sicurezza alimentare (Anses) ha deciso di valutare attentamente. Un esame che potrebbe portare le autorità d’Oltralpe a raccomandazioni sul consumo del dolcificante.

Bebé prematuri, in Italia sono 40mila. Nasce il manifesto dei diritti

Le nascite pretermine in Italia rappresentano oggi quasi il 7% del totale. Su circa 40 mila bambini che vengono alla luce ogni anno prima della 37esima settimana di gestazione, poi, 5.600 presentano un peso corporeo alla nascita inferiore a 1.500 grammi e devono essere assistiti in maniera particolare. A contribuire in modo consistente alla crescita del fenomeno negli ultimi anni, i piccoli nati da procreazione medicalmente assistita e dunque da parti gemellari, e l’aumento dell’età media delle madri. Far riconoscere dalle Istituzioni il diritto prioritario dei neonati prematuri di usufruire nell’immediato e nel futuro del massimo livello di cure e di attenzioni congrue alla loro condizione è l’obiettivo del primo ‘Manifesto dei diritti del bambino prematuro‘ al mondo, che assegna all’Italia il ruolo di Paese guida nella predisposizione di una roadmap codificata e di misure concrete per affrontare il problema.

Parti prematuri e difetti congeniti più diffusi al Sud

Parto prematuro e difetti congeniti maggiori. Ma anche sesso maschile, rispetto al femminile, e residenza al Centro-Sud invece che al Nord. Sono questi i principali fattori di rischio di morte neonatale, secondo i dati presentati questa mattina a Roma, all’Istituto superiore di sanità (Iss) durante il convegno ‘Network neonatale italiano (Inn): cure, esiti e ricerca per i neonati pretermine’, e ricavati dai centri aderenti all’Inn.

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