Il divorzio diventa una malattia: lo studio su doctorhome.eu

 Il divorzio diventa una malattia… chiamata Sindrome da Alienazione genitoriale. A parlarne è il sito di medicina www.doctorhome.eu, che dedica all’argomento una serie periodica di articoli… vediamo come e perché…
“Considerando la crescita esponenziale di divorzi e di separazioni, non è più possibile riferirsi al “divorzio” come ad un evento all’interno del ciclo di vita della famiglia, ma occorre considerarlo come un processo che riguarda la famiglia, i suoi membri, e il contesto ambientale”, si legge sul primo articolo dedicato alla sindrome di alienazione genitoriale.

Bullismo e famiglie deboli: quando si sfalda la coesione tra genitori e figli

 Il bullismo perde terreno tra gli adolescenti italiani anche se cresce la percentuale di chi considera ‘fifone o spia’ quelli che denunciano di essere vittima di atti di bullismo o, peggio, di chi considera il bullo ‘un tipo in gamba’. Mentre la famiglia perde sempre più autorevolezza, secondo la fotografia scattata dalla Società italiana di pediatria (Sip) nella ricerca patrocinata dal ministero della Gioventù presentata al Convegno ‘la Società degli adolescenti’, il 2 dicembre a Salsomaggiore.

Famiglie deboli e senza regole
Si conferma la ‘debolezza’ del nucleo familiare: l’influenza dei genitori su molte decisioni che riguardano la vita dei figli è addirittura minore di quella che gli stessi adolescenti considerano ragionevole. I ragazzi, infatti, ritengono che i genitori dovrebbero influire di più sul look, sullo sport da praticare, sulla scuola da frequentare e sulla scelta del ragazzo. Solo per le abitudini alimentari e il tempo libero l’influenza di mamma e papà è superiore a quella che gli adolescenti ritengono giusta. E cresce, passando dal 9,5% al 13,6% con una punta del 23,7% al Sud, la percentuale di chi considera ‘troppo poche’ le regole che i genitori danno.

Imparare insieme ad essere genitori

 La prima cosa che un uomo ed una donna che decidono di mettere al mondo un figlio devono imparare è che non si può parlare di maternità consapevole senza parlare di paternità consapevole, si deve comprendere che genitori consapevoli si diventa insieme. Sia la madre che il padre, una volta avuta la notizia della gravidanza saranno felici e pieni di voglia di fare, ma saranno anche preda di dubbi, incertezze e di paura per ciò che stanno per diventare, per come cambierà il loro corpo, la loro vita e le loro abitudini, per le differenze introdotte nelle loro vite dalla maternità e dalla paternità. Sia la madre che il padre devono allora imparare ad ascoltare il proprio corpo e il corpo del partner che cambia e ad affrontare insieme le nuove esigenze emotive e psicologiche portate dalla gravidanza, dalla maternità e dalla paternità.
Un uomo deve evitare di lasciare sola la donna in questo periodo anche per evitare di lasciarsi da solo, in balia delle paure che la sua nuova condizione di padre porta con sé. Un uomo non deve privarsi del contatto casalingo con la madre per cercare rifugio nella vita fuori casa, il suo posto è in casa accanto alla sua compagna, le paure della sua nuova condizione di padre non passano andando a bere con gli amici, ma devono essere affrontate e discusse insieme dai partner.

Conferenza nazionale della famiglia: il 76,2 per cento del lavoro familiare è a carico delle donne

In tre casi su quattro (76,2%) il lavoro familiare delle coppie e’ ancora a carico delle donne. Emerge dai dati Istat, riferiti al 2008-2009, diffusi alla Conferenza nazionale della famiglia che oggi conclude i suoi lavori a Milano. Il dato e’ di poco piu’ basso di quello registrato nel 2002-2003 che era 77,6%. Per l’Istituto centrale di statistica, ”persiste dunque una forte disuguaglianza di genere nella divisione del carico di lavoro familiare tra i partner“.
L’asimmetria nella divisione del lavoro familiare è trasversale a tutto il Paese, anche se nel Nord raggiunge sempre livelli più bassi. Le differenze territoriali sono più marcate nelle coppie in cui lei non lavora. L’indice assume valori inferiori al 70% solo nelle coppie settentrionali in cui lei lavora e non ci sono figli, e nelle coppie in cui la donna è una lavoratrice laureata (67,6%).

Niente coniugi con disturbi mentali: l’Arabia Saudita prepara il test psichiatrico pre-matrimoniale

 No a mariti o mogli con distrurbi mentali. Dopo l’obbligo di esami medici per assicurare il buono stato di salute dei futuri coniugi, l’Arabia Saudita intende imporre anche test pschiatrici obbligatori per le coppie che vogliono convolare a nozze. Secondo quanto riporta la stampa locale, il consiglio della Shura del regno ultra-conservatore sta considerando una nuova proposta di legge in merito in seguito alle raccomandazioni formulare dall’Associazione saudita per i malati di schizofrenia. “Il progetto di legge prevede che tutte le coppie che vogliono sposarsi si sottopongano a test psichiatrici prima del matrimonio” riporta la stampa saudita, ricordando che attualmente la legge impone ai futuri coniugi di effettuare prima delle nozze tutta una serie di esami medici, ma non psicologi.

Cogne bis: riparte il processo sull’omicidio di Samuele

 Non sono stata io a ucciderlo e lo ripeto e mi porto dietro un trauma come madre a cui devo reagire per andare avanti“. Sono queste le parole di Annamaria Franzoni, riferendosi al figlio Samuele, in alcune dichiarazioni spontanee al termine dell’udienza del processo Cogne bis, in cui e’ imputata per calunnia nei confronti dell’ex vicino di casa, Ulisse Guichardaz, da lei accusato nel 2004 per l’omicidio del piccolo Samuele. “E’ un contesto – ha aggiunto – che non ti da’ tregua. Non mi sono mai sentita riconosciuta come una madre che ha avuto un grave dolore, e questo fa male“.

Figli mammoni e nuore col mal di suocera: sempre più donne vittime di attacchi di panico

Non è solo un pregiudizio vecchio stampo. Il ‘mal di suocera’ esiste e può persino scatenare seri attacchi di panico, che portano dritti al pronto soccorso. Soprattutto per le donne del Sud, in contesti sociali dove la vicinanza e persino la convivenza con la famiglia d’origine del proprio partner è frequente. E infatti, in un caso su cinque tra le persone arrivate in ospedale per le conseguenze fisiche di questi gravi stati d’ansia, all’origine del malessere c’è proprio il difficile rapporto con la suocera e le sue ‘ingerenze’ nella relazione di coppia.
Lo spiega, dati alla mano, Enza Cipolletta, psicologa e psicoterapeuta che ha partecipato a un progetto in una struttura dell’hinterland napoletano, al Pronto soccorso di Giugliano, dove era stato attivato lo scorso anno un team di psicologia – in collaborazione con il Distretto di salute mentale della Asl Napoli 2 – per verificare la quantità di visite legate a disturbi di origine psicologica e cercare risposte più adeguate a questo fenomeno. Un problema che, oltretutto, costa caro al sistema sanitario perché produce di analisi e prestazioni inutili per l’esclusione di patologie organiche gravi.

Psicologia delle mamme: uccide il neonato durante una cena di famiglia

 Soffocato dalla madre nel bagno dell’abitazione del nonno, durante una cena di famiglia. Così è morto, secondo gli inquirenti, il neonato per il cui omicidio è stata arrestata la madre, insegnante in una scuola dell’infanzia di Trento. La tragedia è avvenuta la sera del 26 giugno. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, durante la cena, Francesca Giovannoni, 41 anni di Trento, si è alzata ed è andata in bagno. Qui, secondo l’accusa, ha partorito senza che nessuno se ne accorgesse. Quindi avrebbe stretto al petto il neonato soffocandolo.

Rapporto madri-figlie: quando le mamme non capiscono quando farsi da parte

 Madri ossessive, possessive, invadenti, gelose… il rapporto madre-figlia è quanto di più complesso possa esistere e spesso influenza in modo pesantissimo lo sviluppo e la vita delle giovani. La dottoressa Mariacandida Mazzilli, psicologa e psicoterapeuta, parla di questo complesso argomento dalle pagine di Margherita.net, analizzando le domande più frequenti ricevute dalle lettrici del network al femminile. Eccone alcuni estratti che potranno essere utili a molte… mamme frustrate e figlie stressate.

Separazioni: assegni di mantenimento, cosa cambia da nord a sud

 In Italia, su un numero complessivo di oltre ventuno milioni di contribuenti, sono 57.284 coloro che versano un assegno di mantenimento all’ex coniuge e lo indicano nella dichiarazione dei redditi. La media annuale per assegno è di 5.920 euro, ma in ben 5 regioni – quattro delle quali sono regioni del Nord – l’ammontare supera i seimila euro: Veneto con 8.460 euro, Lombardia con 8.020, Emilia Romagna con 6.860, Piemonte con 6.280 e Lazio con 6.190. Lo rileva uno studio dell’Ancot, l’Associazione Nazionale Consulenti Tributari, da cui emerge in sostanza una situazione molto differente tra Nord e Sud, in parallelo con il diverso stato reddituale dei contribuenti e con il minor numero di separazioni al Sud.

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