Le fiabe più belle: le arance d’oro

C’era una volta un re che possedeva un giardino con moltissimi alberi. Erano tutti belli, ma il piu’ pregiato era quello dalle arance d’oro. Il re controllava spesso che nessuno rubasse le arance, ma c’era un cardellino che faceva addormentare chiunque facesse la guardia, anche il re in persona. Allora il re fece annunciare che avrebbe dato una ricompensa a chi gli avrebbe portato vivo o morto quel cardellino dispettoso. Un giorno, al castello, si presento’ un contadino, che voleva la mano della principessa in cambio del cardellino. Il re non era d’accordo, ma accetto’ lo stesso. Quando il giovane torno’ col cardellino, il re pero’non mantenne la parola data , perche’ non voleva per genero uno zoticone. Il re comincio’ a fare i dispetti al cardellino, per farsi dire dov’erano nascoste le arance.

Le fiabe più belle: la camicia dell’uomo contento

Un Re aveva un figlio unico e gli voleva bene come alla luce dei suoi occhi. Ma questo Principe era sempre scontento. Passava giornate intere affacciato al balcone, a guardare lontano. Ma cosa ti manca? – gli chiedeva il Re. – Che cos’hai? Non lo so, padre mio, non lo so neanch’io. Sei innamorato? Se vuoi una qualche ragazza dimmelo, e te la farò sposare, fosse la figlia del Re più potente della terra o la più povera contadina! No, padre, non sono innamorato.E il Re a riprovare tutti i modi per distrarlo! Teatri, balli, musiche, canti; ma nulla serviva, e dal viso del Principe di giorno in giorno scompariva il color di rosa.Il Re mise fuori un editto, e da tutte le parti del mondo venne la gente più istruita: filosofi, dottori e professori. Gli mostrò il Principe e domandò consiglio. Quelli si ritirarono a pensare, poi tornarono dal Re.

Fiabe americane: la rana e lo scorpione

 Una rana e uno scorpione si incontrarono davanti a un fiume. Entrambi volevano passare dall´altra parte, e se la rana non aveva difficoltà, lo scorpione era preoccupato, perché non sapeva nuotare. Per piacere, mia cara rana, mi porteresti dall´altra parte del ruscello?” chiese lo scorpione, con la voce più dolce che gli riuscì di fare.
“Fossi matta!” gli rispose la rana “Non provare nemmeno ad avvicinarti, non ho nessuna voglia di farmi pungere da te”.

Fiabe africane: il piccolo Kabenia

 Kabenla era un ragazzino che viveva in un piccolo villaggio. Aiutava molto i genitori nei campi e ogni mattina andava a prendere l´acqua al fiume. Una mattina Kabenla pensò che la vita nel suo villaggio era troppo noiosa, tutti lavoravano tutto il giorno e la sera andavano a dormire stanchi. Così al bimbo venne un´idea per movimentare un po´ la vita nel villaggio: quando fu abbastanza vicino alle capanne perché tutti potessero sentirlo, si mise all´improvviso a gridare: “Aiuto! Aiuto! Ho visto un leone! Venite, presto! C´è un leone molto grosso!”.

Fiabe arabe: l’uomo che aveva paura delle stelle

 C’era una volta un uomo al quale non cresceva la barba, e per questo veniva chiamato Köse, il “senza barba”. Quest’uomo viveva con la moglie e non faceva assolutamente niente. La moglie sgobbava e Köse viveva del lavoro della moglie. Un giorno la moglie lo rimproverò perché era stanca di lavorare anche per lui ma Köse risponse che quello era il suo modo di vivere e che le piacesse o no sarebbe rimasto tutto così.
La donna pensò quindi di escogitare qualcosa. Sapeva che il marito aveva paura delle stelle e così un giorno, dopo aver cucinato il pane, lasciò la pagnotta sulla soglia e quando venne buio chiese al marito di andarla a prendere.

Le fiabe più belle: il librone degli incantesimi

C’era una volta un mago che era molto abile nel fare gli incantesimi. Da molti anni ormai abitava in una capanna in mezzo al bosco ed era molto infelice perché, sentendosi ormai vecchio e vicino a morire, non sapeva a chi trasmettere l’arte della sua magia.
Un giorno vide, per caso, due bambini che giocavano in un prato: erano un fratellino e una sorellina, piccoli, vispi e belli. “Ecco i bambini che fanno al caso mio! Li prenderò e insegnerò loro l’arte della stregoneria”, pensò subito il mago. E, fabbricata una rete di capelli, li catturò e li portò nella sua capanna.

Le fiabe più belle: Biancaneve e i sette nani

Una volta, nel cuor dell’inverno, mentre i fiocchi di neve cadevano dal cielo come piume, una regina cuciva, seduta accanto a una finestra, dalla cornice d’ebano.
E così, cucendo e alzando gli occhi per guardar la neve, si punse un dito, e caddero nella neve tre gocce di sangue.
Il rosso era così bello su quel candore, ch’ella pensò:
“Avessi una bambina bianca come la neve, rossa come il sangue e dai capelli neri come il legno della finestra!”
Poco dopo diede alla luce una figlioletta bianca come la neve, rossa come il sangue e dai capelli neri come l’ebano; e la chiamarono Biancaneve.
E quando nacque, la regina morì.

Le fiabe più belle: la scarpetta d’oro

C’erano una volta un vecchio e una vecchia che avevano due figlie. Il vecchio un giorno si recò in città e acquistò ad una sorella un pesciolino e all’altra pure un pesciolino. La maggiore mangiò il suo pesciolino, invece la più giovane andò al pozzo e disse:
– Pesciolino diletto! Ti devo mangiare o no!
– Non mangiarmi – rispose il pesciolino – rigettami nell’acqua, io ti sarò utile.
La ragazza mise il pesciolino nel pozzo e ritornò a casa. La madre non amava per nulla la sua figlia minore. Fece mettere alla sorella il vestito più bello e si recò con lei in chiesa alla messa, invece alla più piccola lasciò due misure di segale e le ordinò di pulirla prima che loro rincasassero dalla chiesa.

Le fiabe più belle: Barbablù

C’era un a volta un uomo tanto ricco quando brutto.
Egli possedeva palazzi in città, ville in campagna, scuderie piene di cavalli, forzieri colmi di monete d’oro, ma aveva la barba blu, una barba che gli dava un aspetto così terribile che tutte le ragazze scappavano non appena lo vedevano.
Aveva già chiesto la mano di parecchie fanciulle, poiché desiderava sposarsi; ma tutte lo avevano rifiutato.
Tuttavia egli non si stancava e continuava a cercare moglie.
Nella sua stessa città viveva una gran dama che aveva due figlie molto belle, e Barbablù ( tutti lo chiamavano così ) ne chiese una in sposa: non gli importava se la maggiore o la minore.
La gran dama esitò: ella aveva anche due figli maschi ai quali avrebbe voluto preparare l’avvenire; ma, rimasta vedova, era caduta in povertà.

Fiabe africane: perché ci sono tanti idioti

Tanto tempo fa c’erano pochissimi idioti nel mondo rispetto a oggi. Quando se ne trovava uno da qualche parte, subito era cacciato via dal villaggio. Oggi, invece, bisognerebbe cacciare via la metà del villaggio e ancora ciò non basterebbe. Ma come si spiega che ci sono in giro tanti idioti? Ecco come sono andate le cose… Un giorno tre idioti che erano stati cacciati via da un villaggio per colpa dei loro pettegolezzi, si ritrovarono ad un crocevia e dissero:
«Forse arriveremo a qualche cosa di utile se riuniremo l’intelligenza di tre teste stupide».

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