Evitare di sbuffare quando un ragazzo si blocca nel parlare e non mettergli fretta; non completare le parole che non riesce a pronunciare; non trasformare le sue interrogazioni orali in compiti scritti. Sono solo alcuni dei consigli per gli insegnanti che si trovano alle prese con ragazzi che soffrono di balbuzie, contenuti in una guida distribuita gratuitamente su Internet. Il progetto di sensibilizzazione è dell’Associazione ‘Vivere senza balbuzie’ Onlus.
La guida – spiega una nota – fornisce numerose indicazioni utili, spunti didattici e suggerimenti per gli insegnanti, e analizza in maniera chiara e lineare i comportamenti che sono assolutamente da evitare. Tante anche le testimonianze presenti nella guida. Attraverso le parole di Tommaso, Barbara, Paola e di tutti gli altri ragazzi balbuzienti, si comprende un insegnamento profondo: in certi casi bisogna porsi in una situazione di ascolto e di astensione dal giudizio e lasciare che a prendere la parola siano proprio quelle persone che troppo spesso, a torto, sono ritenute incapaci di farlo e vengono relegate nel loro silenzio.
scuola ed educazione
Museo Tattile Statale Omero
Il Museo Tattile Statale Omero è un museo indicato per bambini ipovedenti e diversamente abili. Qui tutti i bambini, non solo quelli ipovedenti e diversamente abili, possono toccare l’arte, un’esperienza proibita nella grande maggioranza dei musei in tutto il mondo.
Il Museo Tattile Statale Omero è stato istituito nel 1993 dal Comune di Ancona con il contributo della Regione Marche, su ispirazione dell’Unione Italiana Ciechi, il Museo Omero è stato riconosciuto dal Parlamento, nel 1999, Museo Statale con Legge numero 452 del 25 novembre 1999, confermandogli una valenza unica a livello nazionale.
La finalità del Museo, come recita l’articolo 2 della suddetta Legge, è quella di “promuovere la crescita e l’integrazione culturale dei minorati della vista e di diffondere tra essi la conoscenza della realtà”. Il Museo Omero vuole comunque essere uno spazio culturale piacevole e produttivo per tutti, non solo per gli ipovedenti, proponendosi come struttura all’avanguardia dotato di un percorso flessibile che si adatta ad ogni specifica esigenza del visitatore.
Il Museo Tattile Statale Omero consente ad adulti e bambini di fruire dell’arte non solo vedendola, ma toccandola.
Museo del Giocattolo e del Bambino
Il Museo del Giocattolo e del Bambino della Fondazione Paolo Franzini Tibaldi, uno tra i più grandi musei del Giocattolo in Europa, è stato realizzato in collaborazione con la Regione Lombardia e Provincia di Lodi, negli accoglienti spazi delle sedi di Milano e Santo Stefano Lodigiano.
I bambini potranno ammirare migliaia di balocchi, selezionati e rigorosamente originali per avventurarsi in un affascinante viaggio alla scoperta di eventi sociali e culturali, innovazioni scientifiche e tecnologiche, mutamenti politici e militari, indirizzi letterari e filosofici.
Il Museo del Giocattolo e del Bambino ha due sedi, la più antica è in un ex cotonificio dei primi del novecento sulle rive del Po, già stazione di posta, adeguatamente ristrutturato ed attrezzato e la più moderna, la nuova sede aperta dal 16 ottobre 2010, a Cormano, realizzata in un ex cotonificio dei primi del novecento, restaurato e ampliato come esempio di archeologia industriale.
La prima e più antica sede, realizzata in un antico casolare sulle rive del Po, adeguatamente ristrutturato ed attrezzato, ha tre sezioni espositive per 2000 giocattoli “d’epoca” di ogni tipo, tutti originali, costruiti tra il 1700 e il 1950.
I bambini potranno usufruire di supporti audiovisivi che illustreranno loro il funzionamento dei giocattoli.
Le Moire
“Tre sono le Moire, di bianco vestite, che Notte generò con Erebo, e rispondono ai nomi di Cloto, Lachesi e Atropo. Atropo è la più piccola di statura delle tre, ma la più terribile”.
Così raccontavano tanto tempo fa due umani chiamati Omero e Esiodo, ma delle Moire si parla da prima della nascita di Omero e Esiodo, da molto tempo prima. Le Moire infatti, che sono chiamate anche Parche, sono nate dalla Dea Madre per partenogenesi, questo ci raccontano altri umani nati molto, ma molto tempo prima di Omero e di Esiodo, e rappresentano un aspetto della Dea Luna. Le Moire sono le tre fasi visibili della luna. Moira infatti significa “fase”.
Cloto, la prima delle tre Moire, è “la Filatrice”, corrisponde alla fase della luna crescente, è la più giovane ed è la Dea Vergine della Primavera, il primo periodo dell’anno.
Lachesi, la seconda delle tre Moire, è “la Misuratrice”, corrisponde alla fase della luna piena, la Dea Ninfa dell’Estate, il secondo periodo dell’anno.
Atropo, la terza delle tre Moire, è “Colei che non si può evitare”, corrisponda alla fase della luna calante, la Dea Crona dell’Autunno, il terzo periodo dell’anno.
Il Castello di Gropparello
Nella selvaggia Val Vezzeno, vicino Piacenza, sorge un complesso ofiolitico di immensa grandiosità, abitato dagli antichi Celti, dove migliaia di anni dopo Carlo Magno consentì al Vescovo Giuliano II di edificare il suo Castrum, oggi denominato Castello di Gropparello.
Un sentiero ripido discende tra le forre del torrente, immerso in una vegetazione spontanea di grandissimo interesse botanico dal microclima particolare dato dal congiungersi della verde roccia “calda” con l’umidità del torrente Vezzeno che vede convivere il lichene islandico con il sedus e le carrube con il pino silvestre.
Il Castello di Gropparello è a Gropparello in provincia di Piacenza qui, accompagnati da una guida naturalistica, i bambini potranno seguire le orme e le tracce del passaggio degli animali selvatici e immersi in una natura dal verde intenso, approfondiranno la conoscenza della nascita della terra e dell’evoluzione delle piante e degli animali in un territorio che è stato interessato dal movimento delle placche terrestri e dal ritiro delle acque del mare, lasciando resti fossili e un panorama tutt’oggi incontaminato capace di risvegliare in ciascuno la grande emozione di equilibrio tra essere umano e natura, favorendo l’educazione ambientale dei bambini con l’introduzione dei primi concetti legati allo “sviluppo sostenibile”.
Zoosafari Fasanolandia
Lo “Zoosafari Fasanolandia” è a Fasano in provincia di Brindisi, in Puglia.
Lo “Zoosafari Fasanolandia” è il più grande parco faunistico d’Italia e uno dei più grandi d’Europa con 1700 esemplari di 200 specie diverse provenienti da tutto il mondo. Si estende su una superficie di 140 ettari di cui buona parte coperta da macchia mediterranea con carrubi e ulivi secolari. In questo ambiente, gli animali vivono in totale libertà avendo a disposizione ampi spazi all’interno dei quali muoversi.
È suddiviso in diverse macroaree faunistiche:
Safari: il settore più grande dove è possibile incontrare gli animali rimanendo comodamente seduti a bordo della propria automobile.
Sala tropicale: si tratta di una tecnostruttura in cui sono esposti serpenti velenosi e non, tartarughe, sauri, alligatori, pesci tropicali…
Sala ornitologica: dove si possono ammirare decine di specie di uccelli esotici esposti in teche di cristalli anziché in gabbie.
Metrozoo: è il lago dove vivono i grandi mammiferi ed è considerato il luogo più suggestivo del parco.
Settori Oceanici: una struttura in cui è possibile assistere allo show delle otarie, dei leoni marini e dei pinguini.
Natale al Museo Poldi Pezzoli
Coloro che abitano a Milano possono passare un giorno delle loro vacanze di Natale in visita ai musei con i loro bambini. Il Museo Poldi Pezzoli di Milano rimane aperto durante le feste di Natale con aperture straordinarie, mostre, attività per le famiglie e un divertente allestimento per i bambini, domenica 26 dicembre è aperto, rimarrà chiuso il 25 dicembre e il 1° gennaio.
ll Museo Poldi Pezzoli è un ente non lucrativo fondato nel 1881 dal collezionista Gian Giacomo Poldi Pezzoli. Il museo di Milano raccoglie una tra le più raffinate collezioni artistiche del XIX secolo: una eccezionale raccolta di dipinti italiani del Rinascimento e anche di una collezione davvero unica di arti decorative: armi, porcellane, vetri, tessili, orologi e oreficerie.
pubblicazioni e mostre. Particolarmente attivo è il settore educativo, che pubblica annualmente nuovi percorsi didattici.
Il Museo Poldi Pezzoli di Milano organizza visite guidate per le scuole, incontri formativi per gli insegnanti, percorsi fiaba per gruppi di almeno otto bambini, e offre agli studiosi una biblioteca, una fototeca e l’occasione di organizzare conferenze.
Regala il Museo Egizio!
Se per le feste volete fare un regalo diverso, potete regalare un biglietto d’ingresso al Museo Egizio di Torino.
Per la giornata del 7 gennaio 2010 sono in vendita presso la biglietteria del Museo Egizio di Torino dei Voucher Speciali con all’interno un tagliando da presentare alla cassa per ricevere un biglietto gratuito. I voucher possono essere acquistati in biglietteria al costo del biglietto intero (euro 7,50). Il Buono omaggio potrà essere fruito entro 6 mesi dalla data di acquisto.
Potrebbe essere una buona occasione per visitare il museo con i vostri bambini e ragazzi.
Il Museo Egizio di Torino organizza una serie di attività didattiche e visite scolastiche per bambini e ragazzi, divise per fascia di età. Per le scuole dell’infanzia, per le scuole primarie e secondarie di primo grado e per le scuole secondarie di secondo grado.
Le proposte didattiche per le scuole materne includono tre percorsi tematici in museo e un’attività di laboratorio. Per avvicinare i bambini in età prescolare al museo sono proposti interventi mirati a stimolare la curiosità e l’interesse dei bambini partecipanti, soprattutto attraverso l’aspetto ludico.
La nascita di Atena -parte prima-
Gli Elleni e i loro eredi culturali ci raccontano che Atena nacque dalla testa di Zeus dopo che il Dio si unì alla Titanessa Meti. Atena, ci raccontano gli eredi culturali degli Elleni, non fu generata da Meti perché Zeus temeva che se fosse nato un figlio maschio, questi lo avrebbe stronizzato, esiliato o addirittura ucciso! Zeus inghiottì allora la Titanessa Meti e dopo il giusto tempo, necessario al parto, il Dio fu colto da un forte mal di testa. Zeus chiese ad Efesto, o a Prometeo dicono alcuni, di incidergli la testa con un’ascia. Efesto lo fece, ed appena si aprì una ferita nella testa di Zeus ne uscì la Dea Atena urlante e armata di tutto punto. Questa è la storia che raccontano gli Elleni e i loro eredi culturali, ma i Pelasgi, che vissero molti anni prima degli Elleni, ci raccontano un’altra storia.
I Pelasgi ci raccontano che la Dea Atena nacque in Libia, nel territorio del lago Tritonide, e che molti la conoscevano col nome di Neith.
La Befana Madre Primigenia -parte prima-
Non vi racconterò la storia della Befana nella tradizione cristiana che potete trovare ovunque, specie nel periodo delle feste, vi racconterò invece delle origini della festa della Befana, delle origini più antiche ma non ancora del tutto dimenticate…
“La Befana vien di notte
con le scarpe tutte rotte
con le toppe alla sottana
Viva, Viva La Befana!”
La festa della Befana celebrata la notte tra il cinque e il sei di gennaio non ha origini cristiane, come accade per quasi tutte le feste celebrate anche in ambito religioso in Italia e nell’Europa.
La Befana è una festa antichissima che si evolve dalle usanze delle popolazioni matrilineari dell’Europa antecedenti alle invasioni delle popolazioni patriarcali indoeuropee.