Sindrome da prima superiore: ecco come riconoscerla

 Apatia, disinteresse per l’ambiente e per i coetanei, isolamento e chiusura rispetto a familiari e amici, frequenti mal di testa e, per i maschi, aggressività improvvisa, mentre le femmine spesso si sfiancano con maratone sui libri. “Sono i sintomi della ‘sindrome da prima superiore‘, che quest’anno potrebbe colpire 170 mila ragazzi italiani, impegnati in questa delicata fase scolastica“. Lo prevede Italo Farnetani, pediatra e docente dell’Università Milano Bicocca, che ha descritto questa sindrome nei suoi libri.

Bullismo: l’aggressività delle bambine è in crescita, occhio alla scuola

Primi giorni di scuola e bulli in agguato per i bambini delle elementari e medie. Ma i ragazzini ‘terribili’ non sono più solo i maschietti, bensì anche le femmine che, da ‘pupe’, si trasformano in ‘bulle’. Ma come mai il fenomeno dell’aggressività ‘rosa’ è in costante crescita? Come riconoscere e, soprattutto, come gestire i bulli? Se lo chiedono genitori e insegnanti, e per aiutarli ad affrontare con serenità il nuovo anno l’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma ha realizzato un focus all’interno del Portale sanitario pediatrico www.oaspedalebambinogesu.it.

Istruzione, sempre peggio: due sole università italiane nella classifica delle top 200

L’anno scorso c’era soltanto l’ateneo di Bologna, ora si è aggiunta La Sapienza di Roma, ma il raddoppio migliora solo un po’ la complessiva performance delle università italiane che nel Qs World university ranking 2010 si incontrano soltanto prendendo in considerazione le prime 200 migliori. Al primo posto della prestigiosa graduatoria, diffusa oggi da Londra e giunta alla settima edizione, c’é Cambridge, che quest’anno scippa il primo posto ad Harvard, dal 2004 in cima alla graduatoria e costretta ora a scendere di un gradino.
Il Nuovo Continente ha dovuto, per la prima volta nella storia della classifica, cedere il passo al Vecchio. L’Italia arriva dopo, parecchio dopo: 176ma si piazza l’università di Bologna che dall’anno passato è retrocessa di due posti e 190ma è La Sapienza di Roma che dal 2009 ha, invece, recuperato ben 15 posizioni.

Alimentazione: come gestire il rapporto con il cibo dopo il ritorno a scuola

 Milioni di bambini e ragazzi si preparano a tornare sui banchi di scuola. Per loro, ecco le dritte di medici, nutrizionisti, psicologi esperti del sito www.merendineitaliane.it per superare lo stress da rientro, con l’aiuto di un’alimentazione sana. Se è vero, infatti, che non esistono ‘ricette miracolose’ per ottimizzare il rendimento del cervello, seguire semplici regole può aiutare a migliorare la concentrazione e ad affrontare al meglio la ripresa degli impegni sui banchi. L’importante, sottolineano gli esperti, è che la fatica sia graduale, senza farsi mancare piccoli gesti gratificanti. “Un valido aiuto arriva anche dall’alimentazione“, spiegano medici e nutrizionisti dalle pagine del sito, ricco di spunti e informazioni su come nutrirsi in modo corretto sin dall’infanzia mantenendo uno stile di vita sano.

Primi giorni di scuola: come affrontare i cambiamenti tra materna ed elementari

 Sono appena tornati dalle vacanze, con i ritmi ‘rallentati’ dei giorni passati al mare o in montagna, ma per 558.416 bimbi italiani dietro l’angolo c’è il primo giorno di scuola elementare. “Per i bambini di 5-6 anni è un grande cambiamento: di maestre, compagni, classe, edificio scolastico. Ecco perché l’attesa può rivelarsi stressante per i piccoli, che a questa età sono molto conservatori e sentono già il peso delle aspettative degli adulti“. Parola di Italo Farnetani, pediatra e docente dell’Università di Milano-Bicocca, che punta il dito contro l’eccessiva discontinuità tra scuola dell’infanzia ed elementare, e le pressioni di mamma e papà.

Episodi di razzismo: minore picchiato dai compagni di scuola a Milano per il colore della pelle

 Aggressione razzista nell’hinterland di Milano. Un ragazzo di 12 anni, di nazionalità cubana, è stato prima insultato con frasi di stampo razzista e poi aggredito da tre coetanei italiani. L’episodio è avvenuto nel pomeriggio di giovedì, intorno alle 18, nel parco verde di Zelo Surrigone vicino ad Abbiategrasso, in provincia di Milano.
Secondo quanto ricostruito dal racconto della vittima, il ragazzo era in compagnia di due coetanei quando è stato avvicinato da un gruppo di studenti, poco più grandi, che frequentano la sua stessa scuola media. In due, dopo avergli urlato delle frasi ingiuriose, lo hanno immobilizzato tenendogli ferme le braccia, mentre un terzo lo ha colpito più volte al volto.

Trattare male la scuola è un reato: così l’Avvenire sulla riforma scolastica

Non c’è reato più grave oggi in Italia che trattare male la scuola. Lo chiamo reato, perché fa quasi più effetto, in quest’era giudiziaria. Ma si dovrebbe chiamare offesa, ingiustizia, peccato, ignominia tanta è la gravità”. Lo scrive Davide Rondoni, in un editoriale di ‘Avvenire’, all’indomani della presentazione, da parte del ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini, delle novità dell’anno scolastico 2010-2011. ”Guai a chi – prosegue – per vanagloria o per protesta o per acquiescenza usasse e trattasse senza il dovuto onore questi piccoli nostri figli. Anche là dove le condizioni non sono buone, non si esacerbi il tutto, ma si faccia in modo che i bambini e i ragazzi non patiscano maggiore disagio. Non si sfrutti il loro nome per richieste e pretese, per quanto comprensibili. Non si faccia carriera sulla loro pelle“.

Riforma della scuola: ecco tutte le novità dell’anno 2010-2011

Nuovi licei e nuove indicazioni nazionali, stop a troppe assenze. Il nuovo anno scolastico è ormai ai blocchi di partenza e il ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, alla vigilia della prima campanella illustra le novità introdotte con la riforma dell’Istruzione superiore, dal tetto per le assenze (bocciatura oltre i 50 giorni) alla nascita dei nuovi Istituti tecnici superiori post secondaria, passando per i nuovi programmi delle superiori ”che pongono particolare attenzione al ‘grande escluso’, il ‘900“, all’italiano e alle materie dell’area scientifica, ”un provvedimento epocale che elimina la frammentazione degli indirizzi nei licei e rilancia l’istruzione tecnica e professionale”.

I costi della scuola: per astucci e diari si spende fino a 150 euro

 Scuola quanto costi. E’ l’allarme delle associazioni dei consumatori alla vigilia dell’apertura dell’anno scolastico 2010/2011. Secondo quanto stimato da Codici una famiglia spenderà per l’acquisto di tutto l’occorrente da circa 108 euro fino anche a 160 euro, in base alla scelta dello zaino e del suo coordinato che grava maggiormente sul conto. Naturalmente la spesa aumenta per i nuclei familiari con più figli, senza considerare il peso dei libri e dei dizionari. “Ma soprattutto – afferma l’associazione – tale spesa non è limitata al solo inizio della scuola perché capita che durante l’anno occorre acquistare altro materiale”. L’Osservatorio Codici ha monitorato i costi dei prodotti proposti dai volantini di alcuni grandi ipermercati che invadono le cassette postali dei condomini. Per l’inizio della scuola infatti si usa ormai acquistare le confezioni maxi perché più convenienti, soprattutto per le famiglie con due o più figli a carico.

Psicologia infantile: imparare l’alfabeto con smorfie, boccacce e pernacchie

 Inibire smorfie e boccacce in un bambino? Niente di piu’ sbagliato, avvertono gli esperti. Ai piu’ piccoli servono e fanno bene, ma non solo… possono essere anche un modo per imparare l’alfabeto. Le boccacce sono un modo per comunicare e dare spazio alla fantasia: ”Sono un atto liberatorio che i bambini usano per esprimersi e per farsi capire”, afferma Federico Bianchi di Castelbianco, psicoterapeuta infantile. Nei piu’ piccoli gli adulti tendono spesso a reprimere le smorfie per favorire da subito l’uso della parola: ”Niente di piu’ sbagliato”, afferma l’esperto: meglio non essere troppo seri e non correggere il linguaggio ”prima dei tre anni” perche’ ”i bambini hanno una certa vitalita’ e spontaneita’ che purtroppo si perde con la parola e con il pensiero elaborato. Meglio produrre male ma tanto piuttosto che bene ma poco”.

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