Il cervello dei neonati e i loro ragionamenti complessi

I misteri del cervello e della psiche umana sono meravigliosi: basti pensare che il neonato non è per niente stupido. Anzi: un bimbo appena nato è già in grado di effettuare ragionamenti complessi e analisi sofisticate dell’ambiente in cui si trova. A confermare la teoria è lo studio di un gruppo di scienziati del MIT, affiancati nella ricerca da due italiani (Vittorio Girotto, professore di Psicologia Cognitiva all’Università IUAV di Venezia, e Luca Bonatti, professore presso l’Università Pompeu Fabra di Barcellona). Il progetto di ricerca si chiama “3-6-12” e ha studiato il comportamento cognitivo di bambini di 3 mesi, 6 mesi e 12 mesi di età.

Psicologia da bimbi: come il bambino condiziona la volontà dei genitori

Anche se ancora non sanno parlare, danno ordini ben precisi e sanno come manipolare la volontà dei genitori: a un anno sanno già imporsi a mamma e papà, a suon di pianti, urla e un po’ di psicologia. A due anni in molti di loro hanno già vinto la guerra, quando il genitore per la prima volta cede spossato a un loro capriccio. E se il pianto dovrebbe ridursi con l’età – lo psicologo Italo Farnetani stima che un bimbo fino a tre medi d’età pianga in media due ore al dì, pianto che si dimezza a sei mesi e a un anno diventa di mezz’ora – la personalità del bimbo si evolve e il pianto da “generico” diventa una vera e propria arma di ricatto nei confronti dei genitori e delle persone che si prendono cura di loro. Scenate in pubblico (le più odiate dai genitori), capricci, ricatti psicologici studiati ad arte fanno parte della tattica del bambino per ottenere ciò che vuole. Tattica che richiede una buona dose di intelligenza e che – dunque – va combattuta con altrettanta intelligenza… ecco come.

Adolescenti e hit dell’estate: il successo si legge nel cervello dei teens

Ogni estate ci risiamo: la canzone tormentone echeggia da ogni spiaggia in ogni stabilimento balneare, nelle discoteche, alle feste… la si trova in ogni iPod e nelle playlist di ogni cellulare. E i veri esperti in tema di successo musicale sono proprio i teen-ager, i ragazzini che scaricano, condividono, e ascoltano insieme o da soli i loro brani preferiti. Ora, una ricerca pubblicata sulla rivista scientifica “Journal of Consumer Psychology” rivela che monitorando con avanzate tecniche di screening il cervello degli adolescenti, è possibile misurare l’apprezzamento dei brani musicali direttamente dal loro cervello. L’esperimento, condotto dagli studiosi americani Sarah Moore e Gregory Berns nel 2006, è stato piuttosto bizzarro: hanno selezionato 120 canzoni da pagine di artisti sconosciuti sui social network come Myspace e poi hanno monitorato alcuni volontari dell’età compresa tra i 12 e i 17 anni di ascoltare quelle canzoni in cuffia. 

Esami: come evitare il panico della prova

Giugno, tempo d’esami. Per molti bambini e ragazzi questi sono gli ultimi giorni di scuola, ma per molti altri – che si apprestano al passaggio da un ciclo di studi all’altro, è soprattutto tempo di prove. Si parte dai più grandicelli, con la paura per la preparazione dell’esami di maturità, fino ai ragazzini delle scuole medie e più giù, per quelli delle elementari.

Secondo l’Eurodap, l’Associazione Europea Disturbi e Attacchi di Panico), i sintomi dell’attacco di panico da esame cominciano ben prima del periodo degli esami: già due mesi prima nei ragazzi e nei bambini si possono riscontrare frequenti cefalee, insonnia, mal di stomaco, apatia, tachicardia, agitazione e panico.

Bimbi sempre più fragili e fifoni

I bimbi moderni non sono più capaci di saltare. Rispetto alla generazione che li ha preceduti, infatti, la forza muscolare dei bimbi di oggi è scientificamente diminuita, tanto che i bimbi sono molto più deboli rispetto ai loro coetanei anche solo dieci anni fa. E’ questo il risultato di uno studio della Essex University pubblicato sulla rivista “Acta Pediatrica”, arrivato alla conclusione che a parità di peso ed altezza le nuove generazioni sono più deboli. La causa è la ben nota staticità introdotta dall’uso degli apparecchi elettronici: videogame e televisione hanno sostituito salti, arrampicate sugli alberi e giochi con le funi.

Adolescenti al cinema: 4 appuntamenti a Milano per capirne la psicologia

 L’occhio della cinepresa sui nuovi adolescenti e sui momenti più delicati del loro percorso di crescita. Sarà un team di psicologi lombardi a esplorare la cinematografia di maestri come Clint Eastwood (primo registra analizzato) alla ricerca di spunti per capire meglio i ragazzi di oggi. Gli specialisti hanno organizzato un ciclo di 4 conferenze aperte al pubblico che prevedono la visione di spezzoni di film in cui si affrontano i temi dell’adolescenza con il linguaggio immediato delle pellicole destinate al grande schermo.

Psicologia e cinema: va in scena l’adolescenza
Psicologia e cinema: va in scena l’adolescenza‘ è il titolo dell’iniziativa promossa dall’ordine lombardo degli psicologi nell’ambito del Festival della cultura psicologica, in partnership con l’evento nazionale Maggio di informazione psicologica (Mip). L’appuntamento è per i 4 lunedì di maggio (il 2, il 16, il 23 e il 30), con inizio alle 21.30 al cinema Apollo di Milano (sala Gea, Galleria de Cristoforis 3). In ognuna delle serate i relatori accompagnano i loro interventi con montaggi di film da rileggere alla luce della teoria sulle nuove adolescenze. Il pubblico sarà ammesso fino ad esaurimento posti.

Bimbi e computer: comportamenti a rischio più elevati per i pc-dipendenti

Gli adolescenti che stanno incollati allo schermo del computer hanno un rischio doppio di essere coinvolti in una serie di comportamenti a rischio, dal fumo al sesso non protetto, rispetto ai coetanei meno internet-dipendenti. Lo ha scoperto uno studio canadese pubblicato dal ‘Journal of Preventative Medicine’. I ricercatori della Queen’s University hanno sondato le abitudini di un gruppo di adolescenti, scoprendo che quelli che passano piu’ di 4,5 ore al giorno su internet hanno un rischio maggiore del 50 per cento di incorrere in uno dei seguenti comportamenti a rischio: fumo, alcol, uso di droghe leggere e pesanti, sesso non protetto e mancato uso delle cinture di sicurezza.

La teoria della mente nei neonati: la percezione dei punti di vista degli altri

 I bambini molto piccoli e i neonati hanno la capacità di capire e prendere in considerazione il punto di vista degli altri attraverso una reazione automatica, cioé senza alcuno sforzo. A questa conclusione sono arrivati i ricercatori dell’Istituto di psicologia dell’Accademia delle scienze ungherese, coordinati da µgnes Melinda Kovács, con una ricerca finanziata dalla Ue e riportata da Live-Science. Prima di questo studio, parte della comunità scientifica credeva che i bambini sotto i tre o quattro anni non possedessero la capacità di un adulto di dedurre le intenzioni e le credenze degli altri, quella che viene chiamata ‘teoria della mente‘.

Tappe dello sviluppo: le misure dei feti, come cambiano e quali sono nella norma

 Più lunghi e pesanti del 5-10% rispetto al 1970. Le misure medie aggiornate dei nuovi bebé e dei feti alla fine della gestazione – secondo i nuovi dati della Società Italiana di Diagnosi Prenatale e Medicina Materno Fetale (Sidip) – indicano infatti che i bambini alla nascita hanno oggi un peso medio maggiore di tre etti rispetto a 30 anni fa, mentre i feti alla fine della gestazione sono più lunghi di un centimetro e mezzo. E con le nuove tavole di misurazione fetale messe a punto dalla Sidip arrivano anche innovativi supporti tecnologici, ovvero software dedicati alla gestione dei dati biometrici, con riduzione del tempo di calcolo e minori errori interpretativi. Ma come sono cambiate le misure dei feti?

Cambiano le misure dei neonati: nuove tavole biometriche per evitare errori di valutazione

 Più lunghi, più cicciottelli e più ‘massicci’. Sono i ‘super bebe” degli anni 2000, le cui misure sono aumentate del 5-10% nell’arco di un trentennio. Una vera e propria ‘rivoluzione’ che ha spinto gli esperti ad aggiornare i parametri di misurazione dei feti, ormai datati e ‘fermi’ ad oltre 25 anni fa: le nuove tavole biometriche di riferimento per la crescita fetale sono state messe a punto della Società Italiana di Diagnosi Prenatale e Medicina Materno Fetale (Sidip), che sollecita la loro adozione proprio per evitare errori nella valutazione dello stato di salute dei nascituri.

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