Inibire smorfie e boccacce in un bambino? Niente di piu’ sbagliato, avvertono gli esperti. Ai piu’ piccoli servono e fanno bene, ma non solo… possono essere anche un modo per imparare l’alfabeto. Le boccacce sono un modo per comunicare e dare spazio alla fantasia: ”Sono un atto liberatorio che i bambini usano per esprimersi e per farsi capire”, afferma Federico Bianchi di Castelbianco, psicoterapeuta infantile. Nei piu’ piccoli gli adulti tendono spesso a reprimere le smorfie per favorire da subito l’uso della parola: ”Niente di piu’ sbagliato”, afferma l’esperto: meglio non essere troppo seri e non correggere il linguaggio ”prima dei tre anni” perche’ ”i bambini hanno una certa vitalita’ e spontaneita’ che purtroppo si perde con la parola e con il pensiero elaborato. Meglio produrre male ma tanto piuttosto che bene ma poco”.
Tappe dello sviluppo
Protesi al seno per minorenni: 83 italiani su 100 sono sfavorevoli
L’83% degli italiani è favorevole al disegno di legge approvato nei giorni scorsi dal Consiglio dei ministri, che vieta l’impianto di protesi mammarie alle minorenni. Ma il 58% ricorrerebbe a un’operazione di chirurgia a fini estetici. Questi alcuni dei risultati del sondaggio commissionato da Michele Zocchi, chirurgo plastico ed estetico, condotto tramite e-mail e controllo dati dall’Osservatorio Mediawatch su un campione di 1.025 italiani fra i 18 e i 60 anni. Agli intervistati è stato dunque chiesto: farebbe fare un intervento a sua figlia minorenne?
Personalità del bambino: tutto scritto nel dna
Il bimbo è chiacchierone? Sarà un fiume di parole anche da grande. Il cucciolo di casa è timido e odia mettersi in mostra? Resterà ‘nell’angolo’ anche da adulto. Parola di scienziati, crescendo non si cambia. Nel forgiare il carattere i casi della vita contano, sì, ma fino a un certo punto. In realtà la personalità ti capita, come un numero alla roulette. E’ scritta nel destino, e basta osservare attentamente un bambino per sapere che tipo di adulto diventerà.
Attenzione agli integratori: uno studio dimostra che il calcio fa male al cuore
Attenzione mamme, se siete convinte sostenitrici degli integratori per i vostri bambini, potreste non giocare una partita favorevole nel lungo periodo per la loro salute. L’allarme riguarda gli integratori di calcio per preservare le ossa, ma con il rischio di minare la salute del cuore. E’ quanto sostiene uno studio che ha guadagnato le pagine del ‘British Medical Journal’. A detta dei ricercatori dell’università scozzese di Aberdeen, in team con colleghi neozelandasi e degli Stati Uniti, il pericolo di incappare in un infarto per chi assume queste pillole ‘rinforza ossa’ lievita del 30%. E non è tutto. I dati prodotti da 11 studi sollevano dubbi anche sulla loro efficacia nel prevenire fratture.
Crisi economica: in Italia sempre più bimbi svantaggiati
“Il rapporto dell’Istat che certifica l’esistenza di due milioni di famiglie povere nel nostro Paese ci deve indurre a una riflessione profonda“. Per il futuro dei bimbi svantaggiati “servono risposte urgenti e politiche concrete per la tutela del lavoro, anche giovanile, e della famiglia“. Si esprime così Giuseppe Mele, presidente della Federazione italiana medici pediatri (Fimp), commentando i dati Istat sulla povertà in Italia.
Ritratto degli adolescenti italiani, sempre più alti e precoci
Ragazzi italiani sempre più alti e precoci. I nostri adolescenti hanno guadagnato circa 3 centimetri rispetto ai loro genitori e hanno anticipato di un anno, rispetto alla precedente generazione, il cosiddetto ‘scatto di crescita’ (in gergo medico ‘sput puberale’), ovvero quel periodo di tempo in cui si verifica un rapido sviluppo dell’altezza. Un fenomeno che si verifica più al Nord che al Sud Italia. Non solo: fra le adolescenti la prima mestruazione compare, in media, con tre mesi di anticipo rispetto alle loro madri. Ma in questo caso a ‘precedere’ maggiormente le mamme sono le ragazzine del Centro-Sud.
Leggere, che passione!
Se prima provava gusto a stracciare le pagine dei giornali e dei libri, il bambino quando giunge a un anno d’età sa sfogliare le pagine di un libro. Naturalmente, non una alla volta. Regalategli, magari al suo compleanno, un cartonato, quei libri con le pagine dure e facili da sfogliare. A suo modo, il bambino, sa anche scrivere. Sa ormai tenere così bene gli oggetti in mano, che se gli date un grosso pennarello, traccerà dei segni su un foglio di carta.
Primi passi: quali scarpine?
Quando il bambino comincia a muovere incerto i suoi primi passi, nasce la preoccupazione delle scarpine. Ma è proprio necessario costringere i piedini di un bambino in rigide e costose scarpe correttive già all’undicesimo mese? In realtà, quando il bambino inizia a camminare, sarebbe meglio lasciarlo a piedi nudi il più possibile. E se non è estate e i suoi piedi vanno coperti, basterà mettergli delle scarpine morbide che non lo facciano scivolare sul pavimento.
Primi passi: come aiutare il bimbo a stare in piedi
Insegnare a camminare non si può. Ogni bambino conquista il suo equilibrio su due gambe da solo. E gradualmente. Un bel giorno non avrà più bisogno di bordeggiare, aggrappandosi alla spalliera del divano, della sedia, alle sbarre del lettino o del box per fare i suoi primi passi.
L’ETA’ GIUSTA PER CAMMINARE
Non è sintomo di precocità intellettuale camminare presto, né di pigrizia iniziare dopo l’anno. Anche un ritardo nel camminare fino al quindicesimo mese, rientra nella normalità. Del resto, nel curriculum vitae di nessun individuo viene richiesto di indicare… l’età in cui si è iniziato a camminare!
Mamme che lavorano: una telefonata al vostro bimbo è come un abbraccio
Buone notizie per le mamme che lavorano. Se non possono assicurare ore di coccole ‘dal vivo’ al piccolo, per colpa degli impegni professionali, il telefono è un ottimo alleato: la voce della mamma, infatti, calma un bimbo turbato proprio come un abbraccio. E questo effetto-coccola dura anche se il cucciolo di casa è già cresciutello. Lo suggerisce lo studio di un gruppo di ricercatori degli Stati Uniti, che ha coinvolto più di 60 ragazzine. Il team le ha messe in una situazione stressante, controllando le reazioni ormonali dopo una telefonata della mamma o un abbraccio.